Neppure il tempo di esultare per la conquista di un posto nella “Final Six” di Coppa Italia che si disputerà in marzo a Rimini, e per l’Upea Orlandina è tempo di riconcentrarsi sul torneo e sulla temibile Centrale del Latte Brescia, avversaria della prima giornata di ritorno dell’Adecco Gold.
All’andata i paladini uscirono sconfitti di stretta misura e tra tanti rimpianti, su tutti quelli per un epilogo non fortunato che giungeva a completamento di una trasferta in cui coach Pozzecco aveva dovuto rinunciare a Basile e Nicevic (questi per un intoppo burocratico nel tesseramento). Non vestiva ancora la canotta biancoazzurra Keddric Mays, atteso al rientro dopo aver saltato le ultime gare per un problema fisico.
Brescia, per mutuare i simbolismi che identificano la compagine dell’esperto coach Martelossi, è una “leonessa” ferita perdendo contatto con le prime posizioni dopo un’ottimo avvio di stagione. L’errore più grave da non commettere sarebbe quello di ritenere la squadra lombarda come una delusione del girone d’andata, una bocciata eccellente.
In realtà tra alti e bassi, in un torneo estremamente equilibrato, Brescia ha confermato sul campo di essere una seria pretendente alla vittoria del torneo, dopo aver sfiorato l’impresa lo scorso anno, ma che non potrà prescindere dalla piena forma dei suoi talentuosi elementi in organico.
Un roster in cui spicca l’ex paladino Tamar Slay, mano elegante e movenze feline e muscoli delicatissimi, e l’altro americano Giddens, senza dimenticare la presenza in cabina di regia di Di Bella e Fultz, e giovani di interessanti prospettive.
“Avevamo delle assenze, ma abbiamo perso per degli errori nostri che ci sono costati i due punti, ma – ricorda il pivot croato Sandro Nicevic – non abbiamo rimpianti per quel match. Da domenica inizia un altro campionato e tocca a noi vincere. Non sarà però una gara semplice, loro hanno un roster importante. Noi siamo molto diversi, abbiamo aggiunto Mays e Basile, allora mancavo anch’io. Il girone d’andata è stato positivo ma dobbiamo ancora migliorare in attacco e in difesa. Abbiamo avuto dei cali di concentrazione che abbiamo pagato caro, dobbiamo crescere e imparare a non buttare via le partite che sembrano facili. Possiamo solo migliorare“.
“È stata una settimana particolare – ammette coach Gianmarco Pozzecco nella conferenza pregara – per un grave lutto ha colpito Tommy Laquintana, ne siamo addolorati e vogliamo essergli quanto più vicini. Era molto affezionato allo zio. Per Tommy è stato un duro colpo. Sicuramente faremo di tutto perché il ragazzo possa stare sereno. Quello che mi ha fatto molto piacere è che sia voluto tornare immediatamente ad allenarsi, questo dimostra che anche a livello caratteriale è un grande ragazzo“.
“Domenica non sarà una gara facile anche perché un’epidemia si è abbattuta contro di noi. Portannese, Ciribeni, Basile, ad esempio, hanno avuto qualche problema. Baso – commenta ironicamente scherzoso l’allenatore triestino – non ha potuto pescare per due giorni per la felicità dei pesci nelle zone del messinese. La prossima settimana, però, ha giurato che sterminerà il golfo di Capo d’Orlando. Mays? Dovrebbe esserci, ma se giochi tanto o poco dipenderà dalla condizione fisica. In questa settimana non siamo riusciti ad allenarci come volevamo“.
“I ragazzi – conclude il Poz – si stanno adattando bene alle varie situazioni e alle nostre mancanze a livello di uomini. Sono riusciti a convivere con situazioni completamente diverse. L’esempio è Laquintana che ha giocato tanto all’inizio, poi è arrivato Mays e ha giocato meno, poi dopo l’infortunio di D’Wayne ha ricominciato a giocare tanto. All’inizio giocavamo molto più d’istinto, poi pian piano abbiamo cominciato a giocare di squadra. Brescia è una squadra molto forte. Ha dei talenti puri come Slay, con cui ho pure giocato e Giddens, che è forse il talento più cristallino della Gold. A questo associano l’esperienza di Fultz e Di Bella. Lo scorso anno sono arrivati in finale e non hanno cambiato molto in questa stagione“.