Si è spento a Busto Arsizio, Giampiero Calloni, ex centravanti del Messina all’inizio degli anni ‘60. Nato a Milano il 21 luglio 1938, ha legato il suo nome alla prima promozione in serie A dei biancoscudati. “Gipo”, come lo chiamavano i tifosi della Pro Patria, squadra in cui ha disputato 104 partite e realizzato 23 gol tra l’inizio e la fine della propria carriera, arrivò a Messina nell’estate del 1961, dopo l’ottima stagione disputata in provincia di Varese.
Fu un attaccante rapido, furbo e dotato di ottima tecnica e velocità, un vero spauracchio per le retroguardie avversarie. Forte anche di testa, Calloni con i peloritani disputò 66 gare in campionato mettendo a segno 20 reti, due le presenze con 2 gol in Coppa Italia. Arrivò in riva allo Stretto nell’estate del 1961: i dirigenti peloritani, dopo il triennio in panchina di Bruno Arcari, avevano affidato la squadra al toscano Umberto Mannocci, e con Ciccolo in ascesa gli avevano affiancato il centravanti lombardo.
Era un Messina ringiovanito, che voleva confermarsi ad alti livelli in serie B, dopo l’ottimo sesto posto della stagione precedente. Calloni si presentò ai tifosi messinesi con una doppietta rifilata al Cosenza in Coppa Italia, era il 27 agosto del 1961. Dopo l’esordio in campionato con il Prato (2-2), il 1° di ottobre, alla quinta giornata, “Gipo” regala un’altra doppietta agli spettatori del “Celeste” contro la Lucchese (4-2 il finale). Per ritrovare il gol Calloni deve attendere altre dieci partite, realizzando la rete del secondo vantaggio messinese sul campo del Novara, dove il Messina pareggia (2-2).
Il quarto gol in campionato in maglia giallorossa arriva il 7 gennaio del 1962 alla “Favorita” di Palermo (match giocato in campo neutro per via della squalifica del “Celeste” a causa degli incidenti al termine di Messina-Lazio) con il Brescia: suo il primo gol del 2-2 finale. Nel girone di ritorno Calloni andò a segno in casa con il Catanzaro nel pirotecnico 5-1 per i siciliani.
Altri gol al Celeste arrivarono contro il Modena (doppietta) e il Verona, entrambe le gare si conclusero sul 4-1 per il Messina, che a fine campionato si classificò in settima posizione. Con 36 presenze e 8 reti, Calloni si conquistò la riconferma per la stagione successiva. Ancora con Mannocci in panchina, i peloritani si presentarono con tante novità.
Partito l’enfant prodige Nicola Ciccolo, ceduto per 140 milioni di lire al Verona ma ormai pronto a spiccare il volo verso la “Grande Inter” di Angelo Moratti, a far coppia con Calloni arrivanno Giuseppe Calzolari dal Lecco e Brambilla dalla Jesina, Ghelfi e Landri dal Como, Canuti dal Vittorio Veneto. Partirono anche Spagni, Lazzotti, Bernini e Carminati. Mannocci riuscì a costruire insieme ai dirigenti un gruppo vincente.
Calloni fu uno dei grandi protagonisti della storica cavalcata verso la serie A con le sue 12 reti messe a segno tutte nel girone di andata, risultato decisivo ai fini della promozione. Iniziando all’esordio a Cagliari dove i biancoscudati, in 10 uomini per il grave infortunio del portiere Breviglieri (sostituito da Fascetti tra i pali), riescono a pareggiare (1-1) grazie al rigore trasformato nel finale da Calloni. Sette giorni dopo segna di testa al Celeste con l’Udinese che in porta schiera il giovane Dino Zoff: suo il gol del 2-1 in una gara che i siciliani vinceranno per 3-2.
Terzo sigillo decisivo di Calloni anche con la Triestina, sconfitta per 2-1 al campo di Gazzi. Dopo la sconfitta con la Pro Patria il Messina spicca il volo grazie a 17 risultati utili consecutivi. Dalla quinta giornata di andata alla seconda di ritorno, i ragazzi di Mannocci conquistano 27 punti, frutto di 10 successi (8 in casa e 2 in trasferta) e 7 pareggi (arrivati tutti lontano dal Celeste).
Il centravanti bustocco ritrova il gol all’ottava giornata, una doppietta che regala il successo al Messina sul campo dell’Alessandria (2-1). Altro gol importante la settimana successiva a Lucca, dove finisce 1-1, poi la doppietta al Celeste (primo gol di testa e secondo con una conclusione imprendibile) che piega il Padova (2-1) alla decima giornata.
Calloni torna al gol un mese dopo, nello scontro diretto con la Lazio, realizzando un’altra doppietta per il 4-1 finale che manda in estasi i tifosi messinesi. La domenica successiva al “Celeste” i giallorossi battono il Como per 3-1, il gol del 2-1 lo realizza Calloni dagli undici metri. Alla 17a giornata il Messina liquida per 1-0 il Bari, un’altra concorrente diretta per la promozione: gol decisivo ancora di Calloni.
Per il centravanti lombardo fu l’ultima rete con la maglia del Messina, che a fine campionato festeggerà la promozione nella massima serie del calcio nazionale. Per lui in quella trionfale stagione 30 presenze e 12 gol. L’ultima presenza con la maglia del Messina, il 16 giugno del 1963 nella gara dell’apoteosi con il Foggia nella struttura di via Oreto.
Calloni sarà poi ceduto al Verona per esigenze di bilancio, e proseguirà la propria carriera con le maglie di Reggiana, Novara e Rovereto, per chiuderla nella sua Busto Arsizio. Messina è rimasta nel cuore di Giampiero Calloni, che avrebbe voluto giocare in serie A con i giallorossi.
Ha sempre ricordato con grande nostalgia i suoi trascorsi in riva allo Stretto, amato dai tifosi non solo per il suo contributo alla scalata alla serie A ma anche per la sua genuinità. Uno dei suoi ricordi più belli a Messina, quando si fermava a Piazza San Vincenzo a giocare a pallone con i ragazzi della via Quod Quaeris. I funerali di “Gipo” Calloni si sono tenuti lunedì nella Parrocchia dei SS. Apostoli a Busto Arsizio. Addio campione!