La stagione di Simone Addessi si è chiusa con sette reti all’attivo. Un bottino significativo per l’esterno offensivo, partito titolare soltanto in dieci gare e subentrato in altre sei. Poi un brutto infortunio al tendine d’Achille: “La riabilitazione mi sta lentamente permettendo di sentirmi un po’ meglio. Ho tolto il gesso e il tutore e dopo venti giorni ho sostenuto la prima terapia manuale. Dispiace perché volevo dare un contributo fattivo alla squadra, è stato un periodo particolare e difficile. Ma dal giorno dell’operazione ho sentito la vicinanza da parte di tutti, compresi i tifosi, e questo mi ha fatto molto piacere”.
Il gruppo, allestito dal ds D’Eboli scommettendo su tante vecchie conoscenze, è stato l’arma in più dell’Acr, al di là di ogni retorica: “Mi mancano tanto i miei compagni, spero di tornare il prima possibile a Messina e rivederli. Voglio stare vicino a loro per raggiungere l’obiettivo finale, anche se non in campo, ma per supportare moralmente un grande gruppo. Con tanti compagni ci ho giocato in passato e li conoscevo. Gli altri sono gran bravi ragazzi e subito si è instaurato un bel feeling. Nello spogliatoio c’è un clima positivo e sono sicuro che rimarrà sino al termine della stagione”.
Addessi, che in carriera era stato grande protagonista nella Turris, con la doppia cifra e la promozione, vanta già convincenti annate in C con Fondi e Cavese. Il suo auspicio è di recuperare in fretta: “Mi chiedo se potrò tornare come prima ma ho ricevuto rassicurazioni in tal senso che con una buona riabilitazione potrò anche migliorare. È stato il primo infortunio serio della mia carriera e all’inizio ho avuto timore ma ora sono sereno e concentrato sul lavoro da fare per essere il prima possibile in campo. Sono vicino ai miei familiari, poi il sostegno dei compagni e della città mi permette di stare sereno e attendere il completo recupero post-riabilitazione. Spero di rimanere, perché sto bene a Messina”.
Il bilancio stagionale è comunque positivo, anche per il feeling con società e allenatore, come ha ribadito ai microfoni di Telespazio: “Con Novelli ho un ottimo rapporto e ciò è confermato dal fatto che ci sentiamo spesso con lui in settimana. Ci siamo limitati a mettere in campo ciò che chiedeva il mister. A livello societario non ci è mancato nulla, questo è importante oltre la qualità della rosa. Abbiamo un ottimo staff che ci ha trasmesso positività. A livello personale avrei potuto fare qualcosa in più perché frenato all’inizio da acciacchi mentre nel girone di ritorno stavo bene e avevo trovato il gol”.
Il modulo dell’Acr ne ha esaltato le caratteristiche e il gol vittoria in uno dei match più attesi dell’anno è quello che ritiene più significativo: “Sentivo di essere in forma e mi riuscivano cose già fatte anni prima. È un peccato ma guardo avanti e penso positivo per ottenere l’obiettivo finale. Con il 4-3-3 già mi ero espresso in passato. Conosco bene questa disposizione. Mi sentivo indietro a livello fisico mentre il tiro e l’attaccare gli spazi sono le peculiarità del mio gioco. Il gol con l’Acireale in trasferta è il più emozionante anche perché al nostro ritorno i tifosi ci attendevano per festeggiare con noi. Ho sempre giocato d’esterno d’attacco, è quello il ruolo che prediligo ma anche se schierato da trequartista non mi tiro indietro”.
Dopo due settimane di sosta forzata, torna il campionato. A sette giornate dal termine, con quattro punti da amministrare, la C sembra finalmente a un passo: “All’andata con il Santa Maria Cilento non c’ero per problema fisico. È un’ottima squadra: siamo fermi da due settimane, perciò la gara richiederà applicazione e attenzione. Nessuno regala niente. Sappiamo cosa dobbiamo fare, siamo forti e proseguendo su questa strada possiamo riportare Messina dove merita. Vogliamo fare questo regalo alla città, una piazza molto calorosa. I tifosi non potendo entrare allo stadio hanno visto le gare dalla collinetta. Abbiamo sempre avvertito la loro vicinanza tramite messaggi e sostegno. Merita altre categorie e il professionismo”.