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Messina

Acr, quattro ipotesi per il ritiro. Il ds non sarà Ferrigno, contattato Obbedio

Perfezionata nello studio dell’avvocato Francesco Fiorillo l’acquisizione del marchio dell’Acr Messina dal precedente proprietario, l’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco, la società pianifica a fondo le prossime mosse.

Priorità alla composizione del rinnovato organigramma, che pescherà a piene mani all’interno del Camaro, che pur militando in Eccellenza era paradossalmente più strutturato del club di categoria maggiore. Previsto comunque l’innesto di ulteriori figure, per tappare le falle che in fondo sono state alle base delle tante difficoltà emerse nel corso del primo biennio di gestione Sciotto.

Chianciano Terme
Chianciano Terme è una delle sedi che potrebbero ospitare il ritiro dell’Acr

Si lavora poi alla scelta della sede del ritiro precampionato. Almeno tre regioni in ballo. Contatti avviati e strutture già individuate infatti in Toscana, Basilicata e Calabria. Le località designate sono in particolare Chianciano Terme, in provincia di Siena, Latronico, nei pressi di Potenza, e Lorica, in Sila, non molto distante da Villaggio Palumbo e Trepidò, già scelte dai “cugini” del Città di Messina, destinato a rinverdire i fasti del Fc. In ballo infine, anche una quarta ipotesi, nel Lazio, sulla quale non emergono ancora dettagli. Per la scelta definitiva e l’ufficializzazione si attende l’avallo del nuovo direttore sportivo e del tecnico.

Sciotto e Ferrigno
Il ds Fabrizio Ferrigno potrebbe concedersi un altro periodo sabbatico

A curare il mercato giallorosso non sarà però Fabrizio Ferrigno, con cui il presidente Sciotto aveva già trovato un accordo di massima nei mesi scorsi. Per motivi di natura personale, il dirigente campano sembra infatti propenso a concedersi un’altra pausa, dopo l’anno sabbatico che aveva già seguito la sua esperienza nella Paganese, dove era stato peraltro premiato come miglior ds della Lega Pro. Soltanto differenti scenari a Catania, dove si attendono le decisioni della proprietà e il rinnovo del consiglio di amministrazione, potrebbero convincerlo a valutare un eventuale ritorno in C, a inizio luglio.

Per la carica di ds prende corpo la candidatura di Antonio Obbedio, vincolato però da un biennale siglato l’anno scorso con la Lucchese. L’ex centrocampista peloritano potrebbe liberarsi dai toscani, condizionati da una gravissima crisi societaria, che potrebbe vanificare una miracolosa salvezza centrata sul campo.

Angelo Massone
Angelo Massone trattò l’acquisto del Messina per conto di una cordata statunitense

Protagonisti peraltro altri ex “messinesi”. Angelo Massone, già vicino in passato all’acquisto dell’Acr per conto del misterioso statunitense Jacob Golan, è il legale che ha curato per conto dell’attuale proprietà la richiesta di concordato preventivo, dopo che la Procura di Lucca ha chiesto il fallimento del club. La situazione è ingarbugliata e l’iscrizione alla prossima terza serie è a rischio, se non verranno versati entro il prossimo 24 giugno almeno 600mila euro per coprire l’attuale passivo. Le speranze di salvezza sono legate all’imprenditore Josef Ferrando, vicino a Enrico Ceniccola, già dg dell’Acr Messina nel corso della gestione Stracuzzi.

Da registrare anche un contatto tra l’amministratore delegato del Camaro Pasquale Rando e l’attuale ds del Siracusa Antonello Laneri. Come nel caso di Obbedio, c’è un contratto da rispettare e qualche turbolenza societaria sullo sfondo. L’impressione è che i tempi non saranno brevi e l’Acr dovrà pazientare per ottenere una risposta definitiva.

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