Sono stati presentati alla stampa il nuovo allenatore dell’ACR Messina, Pietro Infantino ed il nuovo direttore sportivo, Adriano Polenta. Il club giallorosso ha scelto l’inedita location dell’Hotel Royal.
In apertura è stato il presidente giallorosso Pietro Sciotto ad illustrare la doppia designazione, che ha segnato un nuovo e repentino cambio di rotta ancora a bocce ferme: “È una scelta importante. Il mister ha svolto un grandissimo lavoro ad Acireale lo scorso anno. Sono stato colpito da come imposta la squadra ed intende il calcio. Ho dato carta bianca al direttore sportivo – spiega – per allestire una squadra competitiva, all’altezza del Messina. Sono in attesa di completare l’organico e spero di poter intraprendere una strada migliore e più sicura”.
Il patron peloritano, al terzo ribaltone in poco più di un mese, promette: “Sono convinto di formare una grande società, degna di Messina. In seguito – afferma – presenteremo l’organigramma. Siamo un po’ ritardo, ma ci ha penalizzato il fatto che in Serie C i giocatori verranno svincolati soltanto il 31 agosto. Sono il presidente, sono disposto a spendere e a portare il Messina in campionati importanti. Lasciamo perdere il passato – prosegue – sin dal primo giorno quest’anno ho detto di volere una squadra competitiva”.
Resta però il rischio che la formazione di Infantino possa aprire il campionato senza il sostegno del proprio pubblico: “Attendiamo ancora l’ok della Commissione di Vigilanza, che non si è ancora espressa. Le porte chiuse? Spero non avvenga, non lo accetterei. La partita – ragiona – va giocata a aperte, altrimenti sarebbe un grandissimo problema. Sono convinto che però il sindaco si assumerà le sue responsabilità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda ha preso la parola il direttore sportivo Adriano Polenta, che riconosce le difficoltà imposte dal caos che ha regnato in FIGC per l’intera estate: “Il procrastinarsi del mercato di Serie C ci ha creato più di qualche problema. Nel momento in cui certi giocatori non rientreranno nelle liste, sanno che non giocherebbero fino a gennaio e prenderebbero dunque in esame proposte dalla Serie D. Ci sono delle difficoltà specie dal punto di vista degli under – spiega – e per questo non è stata ancora completata la rosa. C’è però una base molto valida a cui aggiungere dei calciatori. Abbiamo intenzione di completare l’attacco con due over importanti, poi abbiamo bisogno di un difensore centrale di sinistra che abbiamo già individuato, anche lui over”.
Per l’ex direttore sportivo, che nelle ore precedenti alla conferenza ha formalizzato gli ingaggi del portiere Compagno e di Pizzo e M’Baye, servono ancora “un paio di under, soprattutto sugli esterni. Il portiere – dice – era una priorità del mister Infantino. Meo è un 2000, ma ha qualche problema fisico da risolvere e non sappiamo quanto tempo occorrerà. Per questo abbiamo preso Ragone del Novara, un ’99, un ragazzo interessante. Abbiamo inoltre concluso l’acquisto di Compagno, dal Trapani, si giocherà il posto con i compagni di reparto anche lui. Quando ho accettato l’incarico – commenta – ho però chiesto soprattutto di avere un’organizzazione societaria, l’aspetto tecnico viene dopo”.
Pietro Infantino è di ritorno in riva allo Stretto, al termine di un’estate in cui ha declinato le richieste di svariati club del girone I di quarta serie: “Ringrazio il presidente per avermi riportato in questa piazza che conosco bene come questa categoria, della quale conosco le difficoltà. Ho richiesto dei giocatori per la difesa a tre ed un centrocampo a quattro. La base è buona – afferma -. Inserendo certi elementi possiamo costruire una rosa importante per la categoria. Sono qui da poco, ma ho visto subito grande disponibilità al lavoro all’interno del gruppo. Servono giocatori funzionali al progetto, con certe caratteristiche a livello umano, piuttosto che nomi altisonanti. Siamo un po’ in ritardo però i tempi di recupero ci son ancora. È successo anche a Gela e – ricorda – poi sono arrivato quinto”.
Il tecnico è dunque sceso in un’analisi più profonda della rosa a sua disposizione, costruita lentamente nella prima fase del ritiro: “A centrocampo abbiamo tre giocatori importantissimi per la categoria: Bossa, Biondi e Traditi. Oltre a passo e aggressività, questi elementi hanno anche qualità. Se c’è un’opportunità sul mercato – valuta – la sfrutteremo, ma dovrà avere le caratteristiche di questi tre. Giocherò con tre over dietro e tre avanti. Lavoreremo e cercheremo di migliorare”.
Si è alzato il velo sui nuovi gironi della Serie D. Lo spauracchio, nella corsa al professionismo, è il Bari: “Ricordo – dice Infantino – che anche la Turris è pure una squadra molto forte. Con questi fallimenti il livello della categoria si è alzato notevolmente.
Dobbiamo comunque fare una rosa per provare a vincere il campionato. Sin dall’amichevole col Torregrotta – prosegue – ho visto che i giocatori cominciano ad esprimere certi concetti. Voglio una squadra compatta che punti a giocare in velocità e ad essere protagonista in campo. Domenica, contro l’Igea, vedremo una squadra che vuole vincere”.
L’ultima battuta il neo tecnico peloritano la riserva per il collega da cui ha ereditato la panchina dell’ACR: “Peppe Raffaele è un amico, negli ultimi anni ha fatto molto bene. Ognuno ha una sua visione delle cose e si fanno delle scelte personali. Io gli faccio l’in bocca al lupo, sarà una prima scelta alle prime difficoltà delle squadre di questo girone”.