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Messina

Acr, Novelli riabbraccia Zaine. Ciardiello: “Ritmi e tensione restano alti”

Il nome dell’ex Pierre Kareem Zaine era stato affiancato all’Acr Messina già a Ferragosto, ma i tempi lunghi legati all’ottenimento del transfer fecero accantonare l’idea. Tre mesi dopo, con il campionato fermo da due settimane, la trattativa è tornata d’attualità. Il mediano, in grado di giostrare anche sulla corsia sinistra, si è aggregato a quelli che potrebbero diventare presto i suoi nuovi compagni.

Zaine, De Vena e Bernardo
Zaine, De Vena e Bernardo in barriera a Teramo

Già nazionale di Santa Lucia, una piccola isola caraibica, il 27enne sbarcò in Italia nel 2012: per lui circa quindici apparizioni nella “Primavera” del Genoa, con cui partecipò anche al torneo giovanile di Viareggio. In Seconda Divisione con i peloritani soltanto un’apparizione a Teramo, mentre nella stagione successiva furono dieci le presenze, tutte da titolare, nella C unica, con l’Aversa Normanna, allenata proprio da Raffaele Novelli, che poi lo incrociò anche in Francia, quando allenò il Pau.

Esaurito il contratto con il club ligure, ha giocato nel campionato di Trinidad e Tobago, un’altra isola caraibica, prima di collezionare 17 presenze con il Novigrad nella serie B croata. Zaine è reduce da un periodo di inattività e quindi lo staff tecnico ne sta valutando le condizioni fisiche prima di dare l’ok al tesseramento. Con lui salirebbero a cinque gli over in mezzo al campo e l’impressione è che la prossima sessione invernale di mercato, che si aprirà tra due settimane, potrebbe coincidere con qualche uscita.

Zaine
Zaine con la divisa del Williams Connection, club dell’isola caraibica di Trinidad e Tobago

A fare il punto sulla preparazione, che prosegue a Santa Lucia del Mela e dalla prossima settimana potrebbe essere ospitata da Santa Teresa di Riva, è stato il vice-allenatore Marco Ciardiello: “La situazione è inusuale un po’ per tutti, con gli allenamenti che si svolgono regolarmente ma poi purtroppo non è possibile scendere in campo la domenica. Dopo i sei mesi della scorsa stagione questa è la seconda pausa del 2020. Dobbiamo certamente essere bravi a mantenere la giusta tensione mentale, anche come staff, entusiasmo e voglia di ripartire, per non abbassare i ritmi in allenamento”. 

L’ex bandiera del Palermo è consapevole che servirà la collaborazione di un gruppo dal quale si aspetta tanto in termini di applicazione e impegno: “Vedo i calciatori approcciarsi bene. Mister Novelli cerca sempre di imporsi col gioco perché questi sono campionati diversi dal professionismo, dove l’agonismo prevale sulla componente tecnica. Siamo partiti il 24 agosto con idee chiare, per compiere un percorso importante e di lunga durata. Cercheremo di ottenere il massimo da tutti gli elementi a nostra disposizione”.

Marco Ciardiello
Il tecnico in seconda dell’Acr Marco Ciardiello con la maglia del Palermo

L’Acr è stato costruito per vincere, con una decina di over già reduci da tornei vinti o campionati di vertice. Fin qui è mancato soltanto il cinismo, anche se una vittoria nel recupero con la Gelbison varrebbe il -2 dalla vetta: “Il nostro principio è sempre quello di fare la partita e aggredire gli avversari già nella loro metà campo. Abbiamo sempre offerto ottime prestazioni: ai ragazzi non possiamo dire nulla, poi sono mancate fortuna e malizia. Alla squadra chiediamo sempre il massimo e siamo soddisfatti. Certo bisogna saper sfruttare qualche palla gol in più, perché è un peccato produrre tanto e raccogliere poco. Le prestazioni però, lo ripeto, ci fanno stare tranquilli. Siamo consapevoli di essere sulla strada giusta”.

Se in mezzo al campo Zaine raggiunge Aliperta, Vacca, Cristiani e Lavrendi, in avanti il neo-acquisto Manfrellotti completa un reparto composto da Addessi, Arcidiacono, Bollino e Foggia: “Abbiamo un parco attaccanti ottimale per la serie D. Sono ragazzi che tatticamente e tecnicamente si adattano alle richieste del mister. Non vedo primedonne, perché hanno disputato campionati importanti in carriera ma restano umili. Abbiamo lavorato subito per creare una base solida di amici. Non si deve parlare di singoli ma sempre di squadra: è una prerogativa che non modificheremo mai”.

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