Calcio

Acr, D’Eboli: “Vivo per questa squadra e farò di tutto per realizzare gli obiettivi”

L’Acr Messina è in vetta alla classifica e Cocchino D’Eboli, direttore sportivo “in pectore” del club, può godersi il grande rendimento della squadra, reduce da quattro successi di fila: “Al momento direi che per l’ottanta per cento abbiamo realizzato quello che avevo in testa. Ho dato dei consigli ai proprietari Sciotto e Del Regno e poi dal 27 settembre abbiamo irrobustito la squadra che attualmente è sicuramente da vertice, rispettando le volontà societarie. Siamo comunque sulla strada giusta, dobbiamo solo recuperare qualche elemento nella piena condizione fisica, ma faremo bene fino alla fine” ha commentato intervenendo a Radio Amore.

Leonardo, D’Eboli e Maglia al “Franco Scoglio”

Quando l’effettivo inserimento nell’organigramma societario dell’Acr? “Doveva arrivare a novembre – spiega D’Eboli – poi è slittata per via della sosta obbligata, ma non ho perso un momento per l’Acr e tra dieci giorni ci sarà l’ufficialità. Io vivo per questa squadra e faccio di tutto per realizzare il risultato che la società si è prefissata. Mi è stata proposta la direzione generale ma servirebbe conoscere tutto della città dove si opera. Sono umile e ho consigliato alla società di prendere un dg adatto. Io voglio occuparmi della parte tecnica che più mi appartiene, ringrazio la società per aver pensato a me anche a livello dirigenziale”.

Il tema delle condizioni del terreno del “Franco Scoglio” è in queste settimane tra i più delicati: “Conta l’intero gruppo, non parlo mai dei singoli, però è sotto gli occhi di tutti che dal ritiro ad oggi giocatori come Addessi, Arcidiacono e Vacca siano stati frenati da noie fisiche. Alla lunga faranno emergere il loro valore e la loro classe. Siamo penalizzati perché la nostra tecnica si scontra con campi piccoli e terreni di gioco in condizioni non ottimali. In casa vogliamo fare sempre la partita, ma ad oggi i nostri avversari sono avvantaggiati per via delle condizioni del terreno di gioco. Posso dire che lo staff dell’Acr e molti ragazzi si sono lamentati per il campo. Abbiamo già provveduto e sappiamo che la proprietà si è mossa per sistemare la situazione generale. Guardo a casa mia, ma rispetto il pensiero dell’Fc che giocherà a Sant’Agata”.

Crisci marcato dal grande ex Maiorano (foto Fabrizio Pernice)

Bollino e Addessi salteranno la sfida contro la Polisportiva Santa Maria Cilento a causa degli infortuni rimediati mercoledì e D’Eboli puntualizza: “Al di là del terreno di gioco dobbiamo capire se molte società vogliono giocare a calcio o a pallone. Col Paternò c’erano due espulsioni a favore perché i nostri ragazzi hanno subito entrate poco consone al gioco del calcio che gli hanno procurato infortuni. Con lo staff medico di Bramanti non stiamo perdendo tempo per recuperarli. Arcidiacono in Campania ci sarà, ma credo che anche gli altri due nel giro di dieci giorni torneranno disponibili. Manfrellotti riprenderà la prossima settimana il lavoro col gruppo. Non ha perso tempo col lavoro organico, mentre è ovviamente indietro a livello di condizione”.

Boskovic e Foggia lasciano il campo (foto Furrer)

Sul parco under D’Eboli è assai soddisfatto: “Il ’99 non lo stiamo utilizzando perché non è facile trovarlo di un certo livello. Abbiamo puntato su due 2002 forti, uno è Crisci e l’altro è Cretella, un gioiellino che a breve vedremo a grandi palcoscenici. Inoltre ci sono Cascione (2000) e Giofrè (2001) che hanno vinto dei campionati per cui non vedo il bisogno di puntare sui ’99 che magari non sono pronti.  Lomasto e Sabatino? Sono grandi giocatori che stanno dimostrando il loro valore, ma punto forte anche su Boskovic che in serie D è un ragazzo molto forte e dimostrerà il suo valore. Sabatino è un regista difensivo ed è un valore aggiunto che si carica la squadra sulle spalle quando le gare non si sbloccano come col Paternò”.

I sostenitori del Messina in collinetta

Il pensiero va anche ai tifosi, costretti a restare a casa per la pandemia. Giocare a porte chiuse lo rattrista: “Abbiamo un pubblico incredibile e spero di averlo presto in curva. Alzo lo sguardo sulla collina e penso a loro. Il protocollo è chiaro, ma il calcio è principalmente per i tifosi. La salute viene prima di tutto, ma per loro il calcio è una ragione di vita e li stanno privando di una cosa essenziale. La promozione? Vorrei scappare in fuga ma credo che il torneo si deciderà alla distanza”.

Daniele Straface

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