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Acquedolci, Natoli boccia la ripresa: “Una forzatura, formula penalizzante”

L’Eccellenza scalda i motori in vista del tanto atteso ritorno in campo, ma tra le società monta un certo malessere per il format e le condizioni scelte per finire la stagione. il campionato, com’è noto, si concluderà alla fine del girone d’andata, successivamente le prime otto si sfideranno in dei playoff a gara secca da cui uscirà il nome della squadra promossa in Serie D, mentre lo stesso regolamento riguarderà le retrocessioni, con le ultime otto che daranno vita ai playout. Tutte quindi avranno qualcosa per cui giocare e lottare fino alla fine. L’Acquedolci vuole riprendere un discorso bruscamente interrotto a causa della pandemia, quando il campionato aveva “eletto” la matricola nebroidea autentica sorpresa della stagione.

Carlo Natoli
Carlo Natoli è il presidente del sorprendente Acquedolci

I successi con il Siracusa e il Giarre sono stati il punto più alto raggiunto in un inizio di stagione fantastico, dove i ragazzi di Perdicucci hanno sorpreso tutti in una categoria mai affrontata nella storia della società biancoverde.  Tornando al presente e all’immediato futuro, tra i rappresentanti del partito degli scettici sulla ripresa del campionato c’è proprio il numero uno dell’Acquedolci, Carlo Natoli.

Il presidente bianco verde spiega i motivi del suo scetticismo: “Il formato scelto per ultimare la stagione non mi convince per niente. Siamo contenti per il ritorno in campo, ma il format scelto dalla Lega per terminare la stagione mi pare che presenti delle numerose lacune. L’aspetto che contesto maggiormente è l’eccessiva disparità tra l’ottavo e il nono posto. Un punto in più porterebbe l’ottava in classifica a giocarsi la promozione in D, mentre un punto in meno condannerebbe la nona a fare i playout per evitare la retrocessione, mi pare un premio troppo esagerato per la prima e un’eccessiva penalizzazione per la seconda. Si sarebbero dovute creare delle zone grigie restringendo gli spareggi. Oppure si sarebbe potuto stabilire un limite di punti di distanza dalla prima o dall’ultima per saltare un turno di spareggi. Inoltre mi domando come sarà impostato il campionato di Promozione, considerato che non riprenderà”.

Paterniti
Paterniti, portiere dell’Acquedolci, blocca in presa alta

Natoli poi prosegue: “Riprendere lo trovo una forzatura anche sotto il punto di vista sanitario, il protocollo della Serie D non mi pare si sia rivelato infallibile. Noi seguiamo attentamente il Girone I dove sono state rinviate tante partite per squadre con numeri giocatori affetti da Covid. Credo che sotto molti aspetti si stia facendo il salto più lungo della gamba”.

Intanto non ci sono certezze su quando i tifosi potranno tornare sugli spalti: “Questa è stata una battaglia che la nostra società ha portato avanti fin dallo scorso autunno, quando i campionati sono stati sospesi al nostro fianco avevamo tante società, ma adesso non pare più essere una priorità. Noi continuiamo a sostenere che con la ripresa del campionato si dovrebbe pensare anche a riaprire gli stadi seppur parzialmente, anche se mi rendo conto di entrare in un terreno abbastanza scomodo, vista le difficoltà che si stanno affrontando per la campagna di vaccinazione. Però bisogna rendersi conto che il calcio dilettantistico vive della passione dei dirigenti, di qualche piccolo sponsor e di pubblico”,

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