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Messina

A Biella ci saranno almeno 280 messinesi. Con la Juve NG è una sfida chiave

Dopo l’ennesima recita in un “Franco Scoglio” semi-deserto e silenzioso, come mai era accaduto dal 2008 ad oggi, in tre lustri davvero avari di soddisfazioni, il Messina ritroverà un po’ di calore nella trasferta più lunga degli ultimi anni. Presso lo stadio intitolato ad Alessandro La Marmora e Vittorio Pozzo, sono attesi infatti almeno 280 tifosi.

Anatriello
Anatriello in mezzo a tre avversari (foto Federico Antonellis)

La Juventus Next Gen, che da quest’anno ha lasciato Alessandria e scelto Biella per le sue gare casalinghe, ha messo a disposizione dei sostenitori siciliani 350 tagliandi. Le stime filtrate dalla prevendita certificano l’attesa dei messinesi, in gran parte residenti nel centro-nord e vogliosi di sostenere l’Acr, a dispetto del complicato momento vissuto dal club.

Salutato il direttore sportivo Giuseppe Pavone, che si è già legato al Trapani, organigramma e staff tecnico perdono un’altra figura chiave. Anche se l’attenzione ormai da sei mesi è monopolizzata dalle questioni societarie, con il preliminare siglato da Pietro Sciotto e i lussemburghesi dell’Aad Invest Group che va verso la scadenza senza che i passaggi di quote previsti arrivino a compimento. Di fronte si troveranno due squadre che vivono momenti opposti. Il Messina, dopo una partenza benaugurante, è franato contro il Foggia, mostrando i noti limiti in termini di qualità e adesso anche di fiducia.

Marino
La chiusura di Marino (foto Federico Antonellis)

Con Pedicillo e Re fermi ai box si riducono nuovamente le opzioni tra gli under, anche se torna almeno a disposizione Mamona, impiegato fin qui in tredici gare ma mai da titolare e quasi sempre nel finale. Non è chiaro se il tecnico Giacomo Modica tornerà al 3-5-2 proposto a sprazzi, con risultati discreti, o confermerà il 4-3-3, varato contro i pugliesi con un inedito Ortisi esterno d’attacco. Ma la svolta dovrà essere soprattutto di concentrazione, testa e impegno.

Non è facile, in assenza di certezze societarie e maggiore vicinanza del club, ma la cornice di pubblico potrebbe essere uno stimolo decisivo per il giovane gruppo giallorosso. La Juventus Next Gen ha lanciato svariati giovani in prima squadra, divenuti poi pezzi pregiati sul mercato e conseguenti plusvalenze da capogiro. Atalanta e Milan hanno già seguito l’esempio bianconero e presto potrebbe toccare all’Inter.

Krapikas
Krapikas difende la sua porta (foto Federico Antonellis)

I piemontesi hanno svoltato la loro stagione con il ritorno in panchina di Massimo Brambilla, che si è così lasciato alle spalle il deludente avvio di stagione a Foggia. Sono arrivati così i due successi consecutivi con Taranto e Cavese oltre al pareggio con la Turris. La formula è simile agli ultimi anni: tanti giovani di prospettiva (Augusto Owusu Seedorf è stato appena blindato fino al 2029) e alcuni over di comprovata esperienza a fare da “chioccia”.

È il caso del difensore centrale Filippo Scaglia, che in carriera ha giocato oltre 180 gare in B, soprattutto con il Cittadella, e dell’attaccante Simone Guerra, che è già a quota quattro gol, l’ultimo decisivo a Cava dei Tirreni. Tra i giovani con maggiore continuità di rendimento il portiere Giovanni Daffara, il centrale brasiliano Pedro Felipe, ex Palmeiras, il terzino sinistro austriaco David Puczka e l’esterno destro Livano Comenencia, originario dell’isola caraibica di Curacao.

Petrucci
Emmausso anticipa Petrucci (foto Federico Antonellis)

A centrocampo sono arrivati Giacomo Faticanti dal Lecce, il belga Daouda Peeters dal Sud Tirol, Federico Macca dalla Virtus Entella e Nicolò Cudrig dal Perugia. Non ha bisogno di presentazioni l’attaccante ghanese Felix Afena-Gyan, che ha già giocato 40 gare in A con Roma e Cremonese. La qualità insomma non manca e servirà il migliore Messina per una sfida chiave in ottica salvezza. Si dovrà scollegare il cervello per 90 minuti e ci saranno 280 motivi in più per farlo.

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