Il Benevento è di gran lunga la formazione più incisiva del torneo tra le mura amiche, dove ha ottenuto otto successi (soltanto l’Avellino con sette ha un rendimento simile), quattro pareggi e una sola sconfitta, contro il Giugliano, lo scorso 15 dicembre. Il primato d’inizio campionato era stato costruito proprio al “Vigorito”, dove erano maturate ben sette vittorie di fila. Poi la flessione, con un solo successo, quattro pareggi e un ko nelle ultime sei uscite casalinghe.
Dopo la battuta d’arresto di Biella con la Juventus Next Gen, i campani sono andati in ritiro e il tecnico Michele Pazienza, già reduce dalla deludente esperienza di Avellino, non può più sbagliare, per non perdere ulteriore terreno dal sorprendente Cerignola capolista. Non ha particolari alternative neppure il Messina, a -5 dalla salvezza diretta, con la spada di Damocle rappresentata dalla possibile esclusione del Taranto, che costerebbe sei punti ai peloritani, vittoriosi in entrambe le sfide con i rossoblù.
Per assicurarsi uno spareggio playout l’Acr non può classificarsi con più di otto punti di distacco dalla formazione che la precede in classifica e quindi nessuno scenario, neppure quello più funestro, può al momento essere escluso. Nelle ultime ore filtrano comunque timidi segnali positivi sia dalla Puglia che da Torre del Greco. Anche con la Turris il Messina ha vinto sul campo e spera di non perdere per strada altri tre punti sudati.
Le ultime settimane di lavoro e le tre prove offerte con Casertana, Latina e Picerno inducono all’ottimismo, al netto di un attacco che deve essere più cinico mentre il nuovo assetto difensivo sta offrendo risposte confortanti dopo mesi a dir poco complicati, anche per un atteggiamento spesso sbilanciato e spregiudicato che non ha pagato. Tornano a disposizione Lia e Petrucci mentre non ci saranno lo squalificato Pedicillo e soprattutto Buchel, costretto ad un turno di stop dopo le difficoltà già accusate nel finale di gara con il Picerno. Non sono al top neppure Dall’Aquila e Marino.
Il forfait di Buchel è la sgradita novità che arriva dalla Calabria, dove si è svolta anche in questa trasferta la rifinitura, con il club di Stefano Alaimo partito con congruo anticipo per preparare al meglio l’impegno a Montalto Uffugo, nel cosentino. Davanti al confermatissimo Krapikas, decisivo con il rigore parato al “Franco Scoglio” potrebbero agire ancora Gelli, Dumbravanu, Haveri e l’ex Gyamfi, beneventano d’adozione, anche se a destra scalpita pure Lia. In mezzo al campo il rientrante Petrucci dovrebbe affiancare Crimi e Garofalo.
In avanti Vicario e Tordini potrebbero agire a supporto di De Sena, con Costantino prima alternativa. Improbabile un’immediata promozione da titolare dell’ex Catania, che sta recuperando la forma migliore, al pari di Chiarella e Ingrosso. La Strega, irresistibile nei primi mesi di campionato, potrebbe rappresentare adesso un avversario più attaccabile anche se il tecnico messinese Simone Banchieri guarderà come sempre in casa propria più che nelle fila campane. Spirito e atteggiamento sono due parole chiave: sarà necessario osare senza scoprirsi, anche perché resta fondamentale muovere la classifica.
Rendimento recente dei sanniti e cabala contano fino ad un certo punto. Il Benevento ha qualità e armi per primeggiare anche se lo stop al mercato imposto dalla Uefa ha complicato e non poco i piani del tecnico Gaetano Auteri, congedato in anticipo. Non ci sarà una nuova sfida all’ex ma per il Messina sarà comunque un sabato fondamentale, per alimentare le speranze salvezza in attesa del primo scoglio economico per la nuova proprietà, chiamata entro lunedì ad onorare le prime scadenze economiche e contributive. Si gioca su più fronti e l’Acr non può permettersi di perdere il patrimonio rappresentato dalla serie C.
