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Messina

Il Messina prova a svoltare la stagione. A dispetto di classifica e calendario

Con cinque punti in tre gare, la cura Banchieri ha dato subito i suoi frutti. Il Messina non è riuscito a bissare il successo contro il Latina, né ad infrangere il tabù Picerno (mai battuto nelle ultime quattro stagioni in serie C), ma allunga la sua serie positiva e resta in corsa per la salvezza, a -5 dalla coppia CaveseLatina e dalla permanenza diretta, con la Casertana a tre lunghezze dopo la sconfitta dei “falchetti” contro la capolista Cerignola.

Pedicillo
Pedicillo e l’ex Franco (foto Antonella Pace)

In piena emergenza di fronte ai lucani, con appena sei elementi a disposizione in panchina, tra cui De Sena fortemente debilitato dall’influenza, i giallorossi hanno ottenuto un buon pari, mantenendo lo 0-0 grazie al rigore parato da Krapikas su Volpicelli, il secondo sventato in campionato dall’estremo difensore lituano dopo Torre del Greco, entrambi fondamentali ai fini del risultato.

Considerate le assenze di Lia (squalificato al pari di Petrucci), Marino e Ingrosso, l’ex Spezia aveva di fronte a sé un reparto difensivo completamente nuovo, composto da Gyamfi, Gelli, Dumbravanu e Haveri, con quest’ultimo subito gettato nella mischia sulla corsia di sinistra. Pur concedendo qualcosa ai rossoblù, il Messina ha creato almeno due occasioni clamorose nel primo tempo, ma Luciani ha scaraventato alle stelle a tu per tu con il portiere, sprecando il ghiotto suggerimento di Vicario sul filo del fuorigioco, mentre in chiusura di frazione il legno ha detto di no alla zampata di Garofalo, vicinissimo a ripetersi dopo il gol vittoria contro il Latina.

Tordini e Manetta
Tordini e Manetta (foto Antonella Pace)

Anche nel finale, nonostante una ripresa un po’ sulle gambe, i peloritani hanno provato il colpaccio sull’inzuccata di De Sena, centrale e bloccata da Summa. Dal mercato di gennaio, con la rosa rivoluzionata come un calzino dal ds Roma, sono giunte sin qui tante note positive. L’esperienza di Crimi e Buchel, elementi in grado di abbinare quantità e qualità, ha fatto cambiare totalmente volto alla linea mediana.

In attacco sarà necessario avere presto il miglior Costantino che considerato lo scarso impiego alla Lucchese ha bisogno di ritrovare la migliore condizione prima di potere essere schierato dall’inizio anziché a gara in corso. Nel post-partita Banchieri non ha nascosto l’amarezza per alcune scelte arbitrali. Al di là dei singoli episodi (il rigore concesso al Latina e le proteste del Messina per quanto avvenuto nell’area opposta su un tiro di Crimi) ha colpito un metro tutt’altro che casalingo, in uno stadio che pure da qualche settimana è tornato a rappresentare un fattore.

Vicario
Lo stacco di Vicario (foto Antonella Pace)

Sintomo che bisognerà lavorare per riconquistare credibilità e peso specifico dopo troppe annate tormentate, in cui si sono sempre accettati passivamente anche torti palesi. L’unico vero nemico in questo momento è il calendario. Krapikas e compagni si troveranno di fronte quattro big in successione, il Benevento, in ritiro alla ricerca dello smalto perduto, il Trapani, il Monopoli e l’Avellino. La formazione appena affidata a Torrente è in grande risalita mentre le altre tre, fra le principali candidate a contendere il salto di categoria al Cerignola, hanno incredibilmente perso nell’ultimo weekend e quindi contro l’Acr non potranno concedersi altri passi falsi.

Di certo il Messina, ancora una volta, non è propriamente fortunato. La classifica resta preoccupante alla luce del terzultimo posto ma è la logica conseguenza di una prima metà di campionato pessima sul piano dei risultati, nonostante gli innegabili sforzi di Giacomo Modica e del suo staff, abbandonati a sé stessi da una proprietà che ha investito poco e male e dalla conseguente protesta della tifoseria organizzata. Regalare sempre sei mesi di vantaggio agli avversari non è il miglior viatico in ottica salvezza. L’auspicio è che l’innegabile sterzata imposta da Roma e Banchieri e dalla nuova proprietà non sia arrivata troppo tardi, a stagione quasi compromessa.

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