Secondo rigore parato in stagione per Titas Krapikas, che ha consentito al Messina di Simone Banchieri di confermarsi imbattuto nel corso della nuova gestione: “Nel primo tempo non abbiamo sofferto, nella ripresa sono finite un po’ le energie. I ragazzi hanno corso come cavalli, hanno dato tutto fino all’ultima goccia di sudore. Il Picerno sa giocare la palla e ti può mettere in difficoltà. Con grande carattere ci portiamo a casa un punto”.
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L’ex più fischiato ha sfiorato il gol partita nel finale ma la rinnovata retroguardia peloritana ha mostrato grande solidità a dispetto di tre esordienti dal primo minuto: “Se Manetta avesse segnato lo avrei ucciso… In difesa adesso abbiamo più fisico, con i ragazzi nuovi è cambiata anche la mentalità. Quando le cose non andavano bene non abbiamo perso comunque sicurezza. C’è fiducia e voglia di mettersi in mostra. Siamo un gruppo sano, siamo forti e possiamo dire la nostra. Non ci frena affatto il pareggio”.
Il calendario impone adesso quattro sfide consecutive alle big. Si parte da Benevento: “Abbiamo una partita importante e la prepariamo come se fosse una finale. Daremo il massimo come è avvenuto con Picerno, Latina e Casertana. Cerchiamo sempre di vincere, poi il calcio è strano: rischi di perdere anche se crei tanto. Guardiamo comunque avanti”.
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Krapikas ha commentato anche l’insistita corte del Trapani, che alla fine non è riuscito a tesserarlo: “Io non ho mai detto che avrei lasciato Messina. A gennaio si gioca un calcio strano, con il mercato aperto. È sempre un casino ma io sono un professionista e non mi interessano se ci sono voci in tv o sui giornali. Io dò l’anima in campo per cercare di migliorare la mia carriera”.