Domenico Roma riparte dal Messina, per la terza volta in otto anni, dopo le esperienze del 2017 e del 2023. Un’avventura non semplice, con la squadra terzultima e a rischio retrocessione. “Ad occhio sono quello che ho più da perdere avendo accettato questa situazione ma è anche un’arma che posso utilizzare per convincere i calciatori, facendogli capire che Messina come città e per storia è qualcosa che ti entra nella pelle. In questo momento è una piazza poco appetibile, dopo anni di lavoro a distruggere, ma al contempo ricordo con piacere estremo che, nell’estate 2023, dopo il ritiro partito in ritardissimo, c’erano circa mille tifosi che ci aspettavano”.
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Il dirigente punta sulla fame di una piazza vogliosa di riaccendersi dopo anni complicati: “Eravamo il nulla all’inizio e siamo arrivati a fare 7.000 spettatori con il Foggia, quando lottavamo non per i primi posti ma per entrare nei playoff. Messina vive di calcio, ama la maglia e il suo peso, la gente è disposta anche a sacrificarsi, viaggiando chilometri e chilometri. Alla prima partita quando è arrivato il presidente c’erano 3.000 persone. Giusto dare credito alla nuova proprietà, ma adesso servono i fatti e con quelli possiamo riaccendere l’entusiasmo che manca e questo è palpabile. La squadra è dei tifosi, il Messina è una società privata di interesse pubblico, dobbiamo far riavvicinare la gente nel modo giusto, senza fare chiacchiere, mantenendo le promesse. Così ci sarà più appetibilità della piazza e generazioni che torneranno a tifare Messina”.
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Roma è reduce un viaggio tra Portogallo e Spagna, che però non è legato al mercato: “Se prenderemo dei giocatori stranieri? Ero all’estero per altre situazioni. In questo momento abbiamo bisogno di chi conosce la categoria, gente pronta, da mettere subito dentro. Sull’estero si può fare un discorso a luglio durante la costruzione della squadra, dando una certa possibilità di ambientamento. Questo è un mercato basato su gente che conosce il campionato, che sia italiana o straniera poco importa, ma che abbia comunque giocato un tot di partite, poi se capita l’occasione importante all’estero ci si ragiona”.
Ad affiancarlo ci sarà una sua vecchia conoscenza: “Chi mi aiuterà nel mercato è Francesco Ramondino, ex ds di Vibonese e Acireale, che conosco dai tempi di Vibo ed è una persona della quale mi fido ciecamente. Conosce le caratteristiche dei calciatori che possiamo andare a reperire”.