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Ufficiale il fallimento del Deinze in Belgio: il Tribunale nomina due curatori

Adesso è ufficiale. Il Kmsk Deinze, gestito dall’Aad Invest Group, potenziale acquirente dell’Acr Messina, è stato dichiarato fallito dal tribunale societario di Gent, città belga di oltre 260mila abitanti. Deinze è invece un centro di 30mila anime, che da cinque stagioni milita in serie B ma ora è vittima di una grave crisi societaria che Cissè e Chateaux non sono riusciti ad interrompere.

Deinze
I belgi del Deinze celebrano una rete

Il tribunale fallimentare ha deciso infatti di staccare la spina per via dei debiti accumulati dal club, nominando due curatori per gestire il fallimento, proprio come avviene in Italia in simili situazioni e come accadde a cavallo tra 2008 e 2009 al Fc Messina dei Franza, che non si iscrisse in B e poi ripartì dalla D con una nuova denominazione (Acr appunto) in seguito ad una cessione del ramo d’azienda sportivo.

Il Deinze aveva iniziato nel migliore dei modi il torneo ma l’Aca Football Partners, una società di investitori di Singapore, che gestisce anche lo Juventud Torremolinos in Spagna e il Charlton Athletic in Inghilterra, ha interrotto i pagamenti e infine ceduto la società all’Aad. L’amaro epilogo era atteso ormai da giorni e non sorprende neppure Cissè e Chateaux, che avevano già confermato la loro impossibilità di salvare il club a causa di una mole debitoria rivelatasi superiore a quanto gli era stato inizialmente prospettato.

Aad Invest Group
Doudou Cissè, Ceo dell’Aad Invest Group

Tanto da ipotizzare una nuova cessione del club neroarancio agli investitori britannico-americani della Charter Hcp Ltd. Il problema è che a leggere le cronache belghe l’Aad Invest Group non è riuscita ad immettere liquidità nelle casse del club, probabilmente per il mancato afflusso dei fondi attesi dagli Stati Uniti.

Che la fiduciaria lussemburghese si è ripromessa di intercettare per acquisire anche il Messina, prima di investimenti similari in Inghilterra, Spagna e Francia, successivi all’annunciata quotazione in Borsa. Sulla falsariga di quanto si ripromette di fare la Brera Holding, nuovo socio della Juve Stabia in B.

Pietro Sciotto
Il presidente del Messina Pietro Sciotto

“Disse il monaco alla badessa che senza soldi non si canta messa” recita un proverbio siciliano. In attesa di prospettive suggestive, resta agli atti il fallimento già rimediato in Belgio. Che sembra mettere la parola fine anche sull’operazione Messina, dopo una trattativa durata sei mesi, culminata in una prima bozza di intesa a fine giugno e infine in un preliminare sottoscritto nello studio notarile di Silverio Magno a fine novembre.

In riva allo Stretto, Sciotto dovrà ancora una volta onorare con fondi propri le scadenze economiche di metà dicembre, relative ad un bimestre di stipendi e contributi, come accade ormai da quasi otto anni, se si esclude il breve interregno di Carmine Del Regno ed Enzo Bove nell’estate 2020, peraltro con un contributo economico molto ridotto e altre promesse poi disattese.

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