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Messina

Due fratelli sulla fascia: Giosuè Salvo a Milazzo ripercorre le orme di Giuseppe

Giuseppe Salvo, classe 2003, vanta già 35 presenze in Lega Pro, con il gol salvezza contro il Potenza, a prolungare la striscia di reti decisive firmate da messinesi con la maglia del Messina, un anno dopo Antonino Ragusa e due anni dopo Giuseppe Rizzo.

Ss Milazzo
Giosuè Salvo in azione con il Milazzo (foto Nino La Rosa)

Ma nelle ultime settimane la copertina l’ha conquistata il fratello Giosuè, classe 2006, grande protagonista con la maglia del sorprendente Milazzo capolista in Eccellenza. Per il 18enne esterno difensivo sono già dieci le apparizioni tra campionato e Coppa Italia.

Domenica, nel big-match con il Modica co-capolista, battuto per 2-1 al 95esimo con un guizzo del solito Franchina, Giosuè si è visto annullare un gol apparso regolare e ha firmato l’assist vincente per La Spada, per il momentaneo 1-1, con un preciso traversone. Un giovane emergente che non va però caricato di eccessive responsabilità.

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Il tecnico del Milazzo Angelo Bognanni lanciò Giuseppe Salvo alla Nissa

A tesserne le lodi è il tecnico mamertino Angelo Bognanni: “Giosuè è un bravissimo ragazzo, educato. Un grande lavoratore, che sta crescendo giorno dopo giorno, sotto tutti i punti di vista, anche mentalmente. Sta prendendo consapevolezza dei propri mezzi e può fare bene. Nel 3-5-2 giostra da quinto di sinistra. È un elemento di prospettiva, con grandissimi margini di miglioramento”. 

Giuseppe, che è arrivato a Messina dopo una cinquantina di gare in D con Sancataldese e Sestri Levante, dove giocava con due compagni poi ritrovati a Messina, Marco Firenze e Martino Cominetti, iniziò curiosamente proprio con Bognanni. “Giuseppe ha esordito con me alla Nissa, ricorda l’attuale allenatore del Milazzo.

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Giosuè Salvo è tra le rivelazioni del Milazzo (foto Nino La Rosa)

Dopo sei mesi ai margini, nell’estate 2023 il ds Roma e il tecnico Modica puntano su di lui fin dal ritiro in Sila. “A Messina è rimasto per sei mesi in panchina ma poi è esploso e si sta mettendo in mostra in C. Nel calcio ci sono momenti da sfruttare e Giuseppe ha saputo attendere con pazienza. Non so se Giosuè ripeterà lo stesso percorso ma potrebbe fare grandi cose in futuro. Di certo si fa volere bene dal gruppo e questo è fondamentale”, conclude Bognanni.

A seguire da vicino Giosuè Salvo è Salvatore Grasso, già scopritore di tanti talenti nell’Igea Virtus di Peppe Raffaele, oggi vice-capolista in C con il sorprendente Cerignola. Su tutti la punta argentina Facundo Lescano, che realizzò 15 reti a Barcellona nel 2016/17 e poi è andato in doppia cifra con Sicula Leonzio, Sambenedettese ed Entella in serie B.

Salvatore Grasso
L’ex responsabile dell’area tecnica dell’Igea Virtus Salvatore Grasso

Quest’anno a Trapani ha già firmato 11 gol, dopo i 16 di Trieste e i 20 di Pescara. Mentre l’albanese Silvio Merkaj è da due anni in B nel Sud Tirol e viaggia verso le 50 presenze dopo le 60 reti all’attivo tra C e D, con Entella, Vastogirardi, Gelbison e Igea Virtus (nell’annata 2017/18).

Oggi l’ex dirigente barcellonese crede in Salvo junior: “È un destro utilizzato sulla fascia sinistra, che potrebbe giocare anche sulla corsia opposta. Ha una predisposizione mentale da vero calciatore. Il Milazzo dopo averlo visionato in preparazione è stato bravo a dargli fiducia: faccio i complimenti a dirigenza e staff tecnico. Il ragazzo lo seguo dai tempi della Pro Mende di Michele Cataldi (attuale vice di Ezio Raciti nel Sant’Agata, ndc), da cui è arrivato in estate”. 

Giuseppe Salvo
Giuseppe Salvo in pressing su un avversario (foto Andrea Rosito)

Giuseppe e Giosuè proseguono la tradizione di famiglia, dal momento che il padre Antonino vanta una militanza tra Eccellenza e Promozione. Domenica prossima dovrebbero essere contemporaneamente in campo, al “Franco Scoglio” contro il Sorrento (Damiano Lia è squalificato) e a Vittoria, sul campo della vice-capolista che vuole agganciare la vetta. Due gare fondamentali per Messina e Milazzo. L’imperativo è non montarsi la testa e continuare a divertirsi. Sognando magari un giorno di ritrovarsi avversari in campo.

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