Quattro punti in due gare. Vincenzo Maiuri, subentrato a Lello Di Napoli, ha ottenuto a Messina la prima vittoria della sua gestione, rompendo anche il tabù trasferta. La Cavese si è imposta in rimonta per 3-1, approffittando delle amnesie dei padroni di casa, con il tecnico dei campani che ha spiegato in sala stampa le scelte tattiche adottate per fronteggiare i giallorossi.
“Abbiamo optato per il 3-5-2 per giocare due contro due contro i centrali, invece abbiamo trovato il 3-5-2 anche dall’altra parte, dunque ci siamo un po’ annullati a vicenda. Quando volevamo cambiare e passare al 4-3-3 l’ha fatto prima il Messina, poi siamo andati in vantaggio e abbiamo continuato con questo sistema di gioco. Credo che la vittoria sia stata meritata contro una squadra ben messa in campo. Giacomo Modica è un allenatore importante e molto bravo, magari il 6-0 contro l’Avellino è costato tanto in termini di autostima e fiducia. Una volta preso il pareggio il Messina ha avuto qualche problemino e siamo stati bravi noi a metterlo in risalto”.
“La chiave del match – aggiunge Maiuri – è che li abbiamo aspettati un attimo. Volevamo vincere sia noi che il Messina, loro hanno cambiato sistema di gioco rendendosi più offensivi, noi abbiamo temporeggiato. Una volta passati in vantaggio abbiamo gestito bene la situazione, c’è stata anche l’espulsione che ha agevolato il compito finale. Anche i subentri sono stati positivi, diamo merito a chi ha dimostrato appartenenza. Non si è fatto però ancora nulla, c’è il Foggia dietro la porta lunedì sera che sarà arrabbiato per la sconfitta casalinga nel derby. Prendiamoci la gioia della vittoria ma dobbiamo saperla gestire meglio delle sconfitte. Mettiamo tanta umiltà e capiamo che quello che è stato fatto in termini di punti non dobbiamo dilapidarlo”.
Gli ingressi dalla panchina, con Vigliotti subito in gol, hanno dato la giusta spinta. “Per me c’è la Cavese che va al di là di ogni singolo giocatore, non ho i titolari nella testa, guardo quello che fanno e come si comportano in allenamento. C’erano tanti tifosi, dedichiamo la vittoria a chi è venuto a sostenerci macinando chilometri infrasettimanalmente, lasciando magari il lavoro. Siamo contenti di aver dato loro una gioia, che deve essere però finale, non parziale. Dobbiamo arrivare a gioire insieme quando conseguiremo il nostro obiettivo, cioè la salvezza”.