Dopo la sconfortante sconfitta subita contro la Cavese, che aggrava la crisi di un Messina capace di raccogliere appena nove punti in dodici giornate, a parlare è soltanto il difensore centrale Francesco Rizzo: “Eravamo scesi in campo con il piglio giusto perché avevamo voglia di rivalsa dopo la brutta partita di Avellino e credo si sia anche visto. Siamo andati in vantaggio, la partita si è messa come speravamo e volevamo. Eravamo in totale controllo e avevamo sofferto poco fino al pareggio. Purtroppo siamo stati anche un po’ sfortunati con la deviazione che ha portato al gol, veniva da un nostro errore”.
Dopo l’1-1 il match è cambiato: “Mentalmente l’abbiamo pagato e dopo la settimana pesante che ci portavamo dietro ha inciso il fattore psicologico. Non deve succedere, non possiamo permettercelo, non può essere un alibi. Abbiamo staccato la spina e sono arrivati troppo facilmente in porta. Nello spogliatoio ci eravamo detti che non era successo niente, che bisognava giocare fino al 90esimo. Volevamo vincerla ma al secondo gol preso ci siamo sciolti. Poi accade che prendi un altro gol, perdi la partita e i tre punti e fai brutta figura”.
Per l’ex Avellino l’età media ridotta della rosa non può rappresentare una scusante: “Siamo sì giovani ma tutte le squadre lo sono. L’anno scorso la Juve Stabia ha vinto il campionato con gli under. Io ho giocato metà stagione nel girone B e lì il Cesena faceva minutaggio ed è stato promosso comunque”.
Dopo i cambi di Modica un lancio del portiere Boffelli ha incredibilmente sorpreso la retroguardia messinese: “La linea alta è una nostra caratteristica, che alleniamo sempre e in tante partite ci ha dato dei vantaggi. Non si può attribuire a quello ma ad errori di disattenzione e lettura. Siamo passati a quattro dietro e il mister ha optato per una sostituzione perché ero stato ammonito. Sull’1-1 giocando aggressivi avrei rischiato la seconda ammonizione”.