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L’Acquedolcese valuta l’ipotesi ripescaggio ma non compirà salti nel vuoto

Archiviata la stagione con l’amaro ritorno in Promozione dopo due anni in Eccellenza, per il RoccAcquedolcese è tempo di valutazioni in vista del futuro. Già all’indomani della sconfitta nel playout con la Leonfortese la società non si è nascosta, assumendosi tutte le responsabilità di un campionato sfortunato, spesso contraddistinto da squalifiche e infortuni, che certamente non hanno reso la vita facile ai ragazzi di mister Francesco Palmeri.

RoccAcquedolcese
Margaritini del RoccAcquedolcese in pressing (foto Calogero Librizzi)

A completare lo scenario si metteva spesso anche la Dea bendata, non proprio fida alleata di Carroccio e compagni, soprattutto nell’ultimo periodo, quando alle prestazioni non sono corrisposti i punti. La certezza per l’immediato futuro intanto è una, vale a dire quella riferita alla denominazione, considerato che entro il prossimo 5 luglio la società si tornerà a chiamare soltanto Acquedolcese, a conferma di come si siano definitivamente tagliati i ponti con la parte dirigenziale di Rocca di Caprileone. Il vero interrogativo riguarda la categoria in cui si iscriverà la società.

Le chance di ripescaggio in Eccellenza non sarebbero poche, anche se i nebroidei, in quanto retrocessi a causa dei playout, partirebbero in seconda fila, dietro alle formazioni uscite sconfitte dai playoff di Promozione. Il tempo c’è, considerato che le domande si potrebbero presentare a partire dalla metà del mese di luglio. Ma il nodo reale riguarda la volontà, perché c’è la convinzione che sul campo non si sia pagata la pochezza tecnica di un organico che a conti fatti aveva tutte le carte in regola per puntare alla salvezza diretta, ma le pecche di un club che non ha permesso a squadra e staff tecnico di lavorare in serenità.

RoccAcquedolcese
Saccà del RoccAcquedolcese in marcatura (foto Calogero Librizzi)

Nei prossimi giorni la società vorrà capire se soci e sponsor avranno una maggiore voglia di incidere rispetto al recente passato. Salti nel vuoto non se ne vogliono compiere: l’Eccellenza è un campionato impegnativo e dispendioso, sia economicamente che tecnicamente, e soltanto davanti alla certezza di un maggiore impegno da parte di tutti si presenterà la domanda di ripescaggio. In caso contrario la società lavorerà per una stagione di rilancio in Promozione, con l’intento di riconquistare sul campo quella categoria sfuggita appena venti giorni fa.

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