Si è svolta la 36esima edizione di Bicincittà. La Uisp è impegnata giornalmente nel sociale sul territorio con i cittadini e le associazioni affiliate per promuovere sani stili di vita nel rispetto dell’ambiente, per la riqualificazione urbana, per trasformare le città da insostenibili a sostenibili, per costruire realtà a misura d’uomo, per ogni forma di inclusione e lotta alle diseguaglianze.
Bicincittà anche quest’anno è stata l’occasione per fare il check up sul tema della mobilità sostenibile a Messina. Un argomento in ogni parte d’Italia molto divisivo se non affrontato con la massima condivisione. Per questo è stata sollecitata l’istituzione da parte del Comune di una “Consulta sulla Mobilità Dolce”. Uno spazio di confronto democratico aperto a tutti dove affrontare i temi culturali della mobilità sostenibile.
“La partecipazione dei cittadini è necessaria e indispensabile – hanno sostenuto i promotori –. Le politiche urbane e sociali non debbono calare dall’alto, dal palazzo, ma debbono essere condivise dai cittadini. Ne sono testimoni i successi di riqualificazione avviati in molte città. Le aree pedonali, le piste ciclabili, il trasporto pubblico, il verde urbano, i servizi sociali, le aree destinate al gioco, allo sport, all’aggregazione siano frutto di scelte condivise e affidate alle organizzazioni sociali, alle associazioni, ai cittadini per la loro gestione e massima fruizione”.
“Per Messina è un momento particolare – ha aggiunto il presidente della Uisp Messina Santino Cannavò –. Incombe uno spettro: la costruzione del Ponte sullo Stretto, un’opera dall’enorme impatto che se realizzata, con tutto ciò che comporta distruggerebbe irrevocabilmente l’ecosistema dello Stretto, il suo paesaggio unico e l’identità delle comunità locali. Altro che sviluppo, altro che lavoro, altro che opportunità. Sono tanti gli studi che motivano la sua inutilità e dannosità. Siamo davanti ad una prepotenza inaudita, antistorica”.
La Uisp ha ribadito il suo sì alla mobilità sostenibile e il no alla grande opera, al centro di un dibattito infinito, alimentato da un progetto ancora non definito nei dettagli, dopo decenni di rendering, ipotesi, passi avanti e dietrofront. “Oggi più che mai, e la Cop 28 lo ribadisce, è necessario avviare la transizione verso modelli sostenibili ambientalmente, socialmente ed economicamente – aggiunge Cannavò –. Il Ponte sullo Stretto va in tutt’altra direzione, per questo ci opponiamo. Vogliamo un futuro sostenibile e ogni risorsa economica pensata per la costruzione del Ponte sia impiegata per i veri bisogni del Meridione”.
Lo spettro è quello di un altro cantiere infinito, nella città di storichie incompiute come lo svincolo di Giostra: “Un’opera che, stando a varie ed ampie documentazioni tecniche, non serve a nessuno, se non all’interesse di pochi. Una spada di Damocle che se malauguratamente dovesse avere futuro pregiudicherebbe per sempre le sorti della comunità. Espropri, decine di cantieri aperti per almeno i prossimi vent’anni, commistione tra viabilità di cantiere e cittadina, problemi ambientali, problemi sociali con un prevedibile e ulteriore spopolamento della città”.
La Uisp chiede quindi di investire diveramente i fondi a disposizione: “Risorse pubbliche buttate al vento. Uno spreco di denaro pubblico che deve essere impegnato in Sicilia e speso per interventi urgenti come l’implementazione di infrastrutture, autostrade e trasporti; considerando che attualmente, ad esempio, per arrivare da Marsala a Siracusa in treno ci vogliono 12 ore. Mentre stiamo fronteggiando un’emergenza idrica senza precedenti in tutta la Sicilia, il Governo pensa al Ponte. Per non parlare del dissesto idrogeologico”.