Il Messina esce a mani vuote dal “Massimino” ma il tecnico Giacomo Modica è molto più sereno rispetto al passato, anche se l’ennesimo episodio arbitrale ha condizionato la sua squadra: “Non mi è piaciuto l’arbitro ma parlo della prestazione dei miei. Il rigore lo potrete rivedere se c’era o meno. Noi lo abbiamo visto sull’Ipad a fine primo tempo e non c’era. A noi più clamorosi non sono stati dati, non aggiungo altro. Mi dispiace dovere parlare sempre di arbitri. Alla fine (sull’occasione di Signorile, ndr) peraltro non c’era la traversa come diceva ma era calcio d’angolo. Magari serviva a poco ma ci è stato negato. Siamo incappati evidentemente in una stagione particolare”.
L’allievo di Zeman non sminuisce comunque l’avversario: “Non dico se gli altri hanno meritato o meno e non tolgo meriti a nessuno, il Catania ha fatto la sua parte. Elogio i miei per una grandissima prova e un ottimo calcio, che mi rende felice al di là dell’amarezza che persiste. Va bene così, andiamo avanti. Abbiamo due partite da affrontare con intelligenza e piglio giusto. Durante l’arco della stagione i ragazzi hanno dimostrato tanto. Sono dispiaciuto per il divieto ai tifosi, a cui rivolgo un abbraccio ideale e virtuale, erano in tanti collegati. Spero abbiano apprezzato la prova della squadra. Abbiamo creato tanto, inutile trovare spiegazioni, analizzerò come l’abbiamo persa”.
Per Modica la soddisfazione più grande è la crescita dei giovani: “Abbiamo fatto cose importanti, siamo una squadra viva e presente. Il Catania ha grandi individualità. Davanti ad un bellissimo pubblico non abbiamo avuto alcun timore reverenziale, non era scontato davanti a 20mila spettatori. Mi tengo stretta la crescita esponenziale di alcuni ragazzi, con tutti abbiamo condiviso un percorso meraviglioso, che evidentemente era nelle nostre corde. Sono soddisfatto ogni oltre lecita immaginazione. Avevamo gente che veniva dalla Serie D, abbiamo fatto crescere giocatori che erano sconosciuti”.
Modica torna, infine, sull’episodio chiave, protagonista suo malgrado Dumbravanu, che ha portato alla concessione del penalty trasformato da Di Carmine: “Una squadra che gioca un calcio così propositivo per segnare un gol più degli altri è incredibile che non abbia ottenuto un rigore in casa in un anno. Eppure abbiamo livelli tecnici importanti e arriviamo con facilità in area. In situazioni tangibili non ci vengono mai dati, mentre a loro su un mischione con un tocco di spalla e non di mani invece viene concesso. Sono sviste che ci penalizzano. I meriti me li prendo, guido un gruppo fantastico, mi diverto con loro. Ci sono passione e dedizione, è una grande soddisfazione. È mancato soltanto il gol: siamo arrivati dentro ma abbiamo trovato una muraglia e qualcuno non ha attaccato il primo palo. Non ci crediamo a sufficienza, dovevamo essere più bravi e partecipativi”.