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Modica: “Fatto un capolavoro, meritavamo più affetto. Messina ambiente tetro”

Il Messina vede la salvezza ma il tecnico Giacomo Modica ammette gli sprechi eccessivi nella ripresa che hanno lasciato in gara il Monterosi: “Non so se siamo salvi o meno. Ancora una volta devo elogiare la squadra. Dopo la settimana di Castellammare eravamo stati anche giustamente un po’ criticati. Nel calcio gira tutto attorno ai risultati. Abbiamo offerto una prova di grande maturità, poteva finire 7-1 ma non siamo stati bravi a chiudere la partita quando potevamo”.

Modica e Scazzola
I due allenatori Modica e Scazzola

La permanenza è arrivata in anticipo rispetto al biennio precedente nonostante in estate la squadra non godesse certo dei favori del pronostico: “Abbiamo giocatori importanti, con qualità umane straordinarie. Eravamo a quota 39 punti già a nove giornate dalla fine. Non siamo salvi matematicamente ma ne parlo comunque ora. Abbiamo fatto un capolavoro, che non è stato messo adeguatamente in risalto. La squadra avrebbe meritato molto di più sotto l’aspetto affettivo. Poteva essere messa in condizione di fare qualcosa di diverso con le stesse risorse umane”. 

Modica parla come fece anche Sasà Sullo due stagioni fa, analizzando amaramente la disaffezione rispetto agli anni trascorsi tra A e B: “Non è un caso se negli ultimi sei anni hanno fallito tutti gli allenatori, rifletteteci. Messina è straordinariamente bella, nutro grande rispetto per chi viene la domenica allo stadio, in casa e fuori, con una Curva meravigliosa. Ma è un ambiente abbastanza tetro. Non so perchè, per quale ragione o motivo ci sono sempre critiche e non va mai bene niente. La squadra va bastonata quando lo merita ma andava esaltata in tanti altri casi perchè da anni non c’era un gruppo con questi valori”. 

Giunta
Giunta chiama la Curva Sud

Un riferimento anche ai disservizi legati allo stadio: “Ci sono dinamiche che trasmettono soltanto negatività. Non è più la Messina degli anni in cui giocavo io qui. Siamo stanchi di subire sempre situazioni avverse e angherie e per una volta non parlo di arbitri. Anche oggi se il team manager non avesse acceso la caldaia saremmo rimasti di nuovo senza acqua calda. Per un anno siamo stati costretti a girovagare da una struttura all’altra. L’amarezza è infinita, il recipiente goccia dopo goccia prima o poi si riempie”. 

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