L’innesto di Marco Rosafio, inseguito invano anche in estate dal ds Roma, prima dell’offerta dell’ambiziosa Spal appena retrocessa dalla serie B, ha dato una sterzata alla stagione del Messina. Il suo inserimento nel terzetto che agisce alle spalle della prima punta, il passaggio al 4-2-3-1 e l’indiscussa qualità, fotografata da una rete splendida, hanno di fatto sbloccato le potenzialità di tutto il reparto offensivo.
Michele Emmausso, al netto dell’opportunità non sfruttata nel primo tempo, è volato a quota sette reti e dopo la doppietta di Caserta ha firmato al 96′ un gol che vale doppio, anche perché la squadra è riuscita a non arrendersi neppure alla sfortuna e ad un apparente colpo da ko. Ovvero il rimpallo malefico con Manetta e Frisenna, che ha trasformato una conclusione dalla distanza di Jallow in una parabola imparabile, che si è insaccata all’incrocio in pieno recupero. Su un campo caldissimo, anche troppo, in un match caratterizzato dalle interminabili perdite di tempo della Turris, il Messina è stato in grado di rimontare due volte un avversario rinvigorito dal cambio in panchina, depresso per una lunga crisi impronosticabile ad inizio stagione (un solo successo in 15 gare), anche perchè la rosa dei campani ha comunque qualità.
Tra gli elementi rivitalizzati dal nuovo corso c’è ovviamente Marco Zunno, autore di due reti nelle ultime due uscite casalinghe, ma anche di tanti guizzi che impongono assoluta attenzione agli avversari di turno. Ma c’è anche Pierluca Luciani, il cui innesto al posto di un Vincenzo Plescia ancora a secco di reti a tre mesi dalla prodezza con il Giugliano, ha contribuito a cambiare la storia di un match ben interpretato dai peloritani, soprattutto nella ripresa. Il palo esterno urla vendetta ed è una delle palle gol che hanno portato il tecnico Giacomo Modica a dire in sala stampa che anche il colpaccio sarebbe stato possibile. I 15 punti raccolti nelle ultime otto giornate valgono comunque il +3 sui playout, oltre ad una grande iniezione di fiducia.
Confortanti anche la lucidità di Federico Pacciardi e la sfrontatezza di Giuseppe Salvo, che ha regalato qualche spunto utile anche in una gara sporca, in cui è stato peraltro fermato fallosamente a più riprese. Le note stonate i pesanti cartellini gialli rimediati da Ermanno Fumagalli e Pasqualino Ortisi, che saranno fermati dal Giudice Sportivo. Contro la Virtus Francavilla, nell’ennesimo incrocio salvezza, toccherà quindi al nuovo portiere Edoardo Piana mentre Vincenzo Polito e l’altro neo-acquisto Samuele Zona si contenderanno una maglia da titolare sulla corsia sinistra. Il Messina potrà potenzialmente schierare un under di movimento in meno, nella speranza di recuperare Marco Firenze e Damiano Lia, che amplierebbero le opzioni.
Dagli ultimi giorni di mercato è atteso un altro centrale difensivo, mentre eventuali uscite nel reparto avanzato consentirebbero ulteriori rimescolamenti dalla cintola in su. Ma come dimostrano le due precedenti sessioni invernali del Messina, operare in uscita a gennaio è paradossalmente più complicato che in entrata. Restano grande amarezza e rabbia per il concitato finale, in cui dopo l’esultanza di Emmausso, magari eccessiva ma arrivata comunque dopo un finale dalle mille emozioni, è piovuto in campo di tutto, dai bastoni dei tamburi ad alcuni frammenti di cornicioni, che hanno colpito sia Jacopo Fumagalli che Luciani. Semplicemente “inaccettabile”, come ha sottolineato anche il sindaco di Torre del Greco. Le conseguenze per i calciatori avrebbero potuto essere ben più drammatiche del semplice spavento e di qualche contusione.