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Messana, Tudisco: “Dobbiamo conquistare una salvezza che è alla portata”

La Messana ha sfruttato la sosta per le festività per preparare un 2024 differente rispetto alla seconda metà dell’anno appena trascorso, decisamente più sofferta dopo l’esaltante promozione conquistata con Gabriele Patti in panchina. Il suo successore Francesco Tudisco sta guidando un gruppo rinnovato, alla ricerca delle giuste alchimie.

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Il tecnico della Messana Francesco Tudisco (foto SportMe)

“Lo avevamo preventivato a bocce ferme e lo stiamo facendo, lavorando tanto dal punto di vista atletico durante questa sosta. Dobbiamo mettere benzina per il  proseguo del campionato. I nuovi acquisti stanno dando linfa ed energia positiva al gruppo. Hanno alzato il tasso tecnico, mettendosi a completa disposizione. Tutti ci aspettiamo molto, inseguiamo una salvezza che è alla nostra portata”. 

Cannavò e Biondo hanno già dimostrato di potere trascinare il gruppo al successo con il Misterbianco ma il calendario, fra Enna, Milazzo e RoccAcquedolcese, è subito impegnativo: “I nomi lasciano il tempo che trovano: servono fame, voglia, umiltà e determinazione, per trovarsi nelle condizioni migliori durante le partite. Saranno quindici finali d’ora in poi. Cominciamo con la più forte del girone, l’Enna. Lo sapevamo che non sarà facile ma vanno affrontate tutte”. 

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Cannavò è l’innesto più importante della Messana (foto Sportme)

La squadra si sta alternando fra la terra battuta del “Nicola Bonanno” dell’Annunziata e il sintetico di Bisconte: “Questa è una squadra che ha un ottimo potenziale tecnico e avrebbe bisogno di lavorare e allenarsi su un fondo idoneo ma questo per me non è un problema: si può lavorare bene su ogni superficie. Il gruppo può dare grandi soddisfazioni”.

Dopo una carriera da oltre 400 partite (Salernitana e Licata le tappe principali), Tudisco da vent’anni si è accomodato in panchina. Altamura, Battipagliese, Pro Favara e Comiso fra le avventure più significative. Sfortunata invece l’esperienza in provincia, a Milazzo, nel 2012-13, in una squadra che militava in Lega Pro ma era in una delicata situazione societaria: “Fu un’avventura amara, avevamo un gruppo giovanissimo e siamo retrocessi al termine di una stagione balorda. Non è stato bello giocarsi così il professionismo”. 

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