Gli alibi sono finiti per tutti, adesso bisogna soltanto vincere. “Testa bassa e pedalare”, questo è il vecchio detto diventato un mantra per la Jonica, desiderosa di uscire dalla crisi di risultati che ne ha minato il cammino finora e che è costata il posto a Peppe Furnari, sollevato dall’incarico dopo la sconfitta per 3-2 in casa del RoccAcquedolcese nell’ultimo turno di campionato. All’ex tecnico di Città di Messina e Igea non sono bastate le buone prestazioni mostrate offerte dalla squadra e i sei risultati utili nelle ultime sette gare. I 12 punti raccolti sin qui sono un magro bottino, nonostante tante volte la vittoria sia sfuggita per l’incapacità di concretizzare la mole di gioco creata.
Il direttore sportivo Salvatore Micari illustra i motivi che hanno portato alla fine del rapporto con il tecnico: “Ci tengo che a precisare che per quanto ci riguarda da parte nostra il mister merita soltanto ringraziamenti per il lavoro svolto, ma anche un forte in bocca al lupo per le sue prossime esperienze. Peppe Furnari è un professionista serio, competente ed educato. Purtroppo dopo la sconfitta di domenica ci siamo guardati in faccia, abbiamo dovuto tirare una linea e giudicare i risultati, perché poi alla fine purtroppo nel calcio contano quelli, nonostante la squadra si sia sempre espressa bene. Il bilancio è stato negativo, per cui non abbiamo potuto agire diversamente e il mister da uomo di calcio qual è lo ha capito. Da questo momento credo che non ci siano più alibi per nessuno, bisogna soltanto mettere la testa giù e lavorare per vincere domenica contro l’Atletico Catania”.
Contro gli etnei, domenica pomeriggio, toccherà dunque a Enzo Famulari, ex secondo di Furnari e promosso alla guida della prima squadra: “Scegliere mister Famulari come successore è stata la scelta più ovvia. È un tecnico che conosce questo gruppo, ci ha lavorato quest’anno ma era presente anche nello scorso campionato con Ferraro. Noi crediamo molto nelle sue qualità e nella sua competenza: è arrivato primo nel corso da allenatore diretto da Pino Rigoli, perciò la reputiamo la scelta migliore possibile per il bene della Jonica”.
Micari adesso si aspetta di più da una rosa che sta viaggiando ad una velocità inferiore alle aspettative: “Siamo sicuramente delusi perché reputiamo che i 12 punti raccolti sin qui in classifica non rappresentino il reale valore dell’organico. Perciò tutti quanti devono tornare ad esprimersi sui propri livelli. Se abbiamo deciso di interrompere il rapporto con mister Furmari è anche per iniziare a togliere alibi alla squadra e metterla davanti alle proprie responsabilità. Purtroppo nel calcio quando le cose vanno male è più facile cambiare l’allenatore che non un numero maggiore di calciatori”.
Il vero tallone d’Achille della Jonica resta la produzione offensiva, con appena nove reti all’attivo dopo dodici giornate: “Bisogna interrogarsi sul perché questa squadra abbia tutte queste difficioltà a segnare. Se io guardo soltanto alle ultime due sfide casalinghe con Leonfortese e Milazzo abbiamo creato un numero incredibile di palle gol senza riuscire a segnare mai. Soprattutto contro i mamertini, al di là di alcune decisioni arbitrali che sono palesi, la palla non è proprio voluta entrare. Sul fronte mercato siamo attivi sia in entrata che in uscita e fin dai primi giorni di dicembre vi saranno tutte le ufficialità”.