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Sciotto: “Enna ci dirà quanto è cresciuta la Nebros ma le gare vanno chiuse”

“Veste la nostra maglia da tre anni, è un esempio dentro e fuori dal campo, una certezza per questa società”. Parole e musica di Walter Nicosia, segretario nonché socio fondatore della Nebros, per descrivere il rapporto tra Francesco Sciotto e la società nebroidea, protagonista di un ottimo avvio di campionato. Le premesse per una stagione di alto profilo c’erano tutte, in estate sono arrivati giocatori d’esperienza e di spessore per la categoria, ma far corrispondere il campo con le aspettative non è mai una cosa scontata.

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Francesco Sciotto difende un possesso (foto Salvo Benina)

Per i ragazzi di Pippo Perdicucci c’è alle porte una trasferta delicata ad Enna. I gialloverdi fanno parte del gruppetto di squadre a due punti dal Modica capolista, che comprende anche il Paternò e proprio la Nebros, reduce dalla convincente vittoria interna contro la Jonica. Sciotto è consapevole che un altro risultato positivorafforzerebbe le convinzioni di un gruppo già consolidato.

“Siamo soltanto ad inizio campionato, la strada è ancora lunga ma certe partite possono dare un indirizzo positivo alla stagione. Quella di Enna per noi può esserlo. Certamente è ancora presto per parlare di sfida decisiva: sarebbe davvero troppo, però siamo in fiducia e sentiamo di poter andare lì e giocare la nostra partita, per strappare un risultato positivo. Affronteremo una squadra forte, attrezzata per puntare alla D. Noi probabilmente abbiamo qualcosa in meno di loro, ma per il momento la classifica dice che siamo a pari punti e quindi possiamo andare lì con il massimo rispetto ma senza alcun timore”.

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La progressione di Francesco Sciotto (foto Calogero Germanà)

Per Sciotto la Nebros pecca ancora di cinismo: “Con la Jonica abbiamo giocato un’ottima partita, dimostrando che la sconfitta di Misterbianco è stato un incidente di percorso. Abbiamo vinto contro una buona squadra, che ha il giusto mix di fisico e tecnica, senza rischiare nulla o quasi. Credo che l’1-0 finale ci stia stretto e dovevamo essere più cinici e determinati nel chiudere la partita, per non correre rischi. Molto spesso, anche se domini, puoi vedere svanire la vittoria per un gol preso da calcio da fermo o su una mischia. Loro nel finale hanno attaccato per cercare di pareggiare proprio perché la partita era ancora in bilico. Furnari lo conosco bene, è un ottimo allenatore con cui ho vissuto un’esperienza positiva a Barcellona e so che le sue squadre non mollano mai”.

Con le quattro marcature realizzate nella passata stagione, Sciotto si è meritato la nomea di difensore-goleador, ma per lui l’importante è sempre lavorare per mantenere la porta inviolata. “Per un difensore non è semplice andare in rete. Lo scorso anno ci sono riuscito spesso perché il mister ci fa lavorare tanto sulle situazioni di calcio da fermo. Se capita mi fa piacere perché contribuisco in fase realizzativa. Io però sono un difensore, il mio impegno principale è quello di lavorare per far sì che si subisca il minor numero di reti possibile. Sono qui da tre anni, sono stato tra i primi ad accettare e a credere nel progetto. Veniamo da due campionati in cui ci siamo sempre salvati con largo anticipo, quest’anno ci sono tanti elementi che ci fanno sperare in un campionato di livello superiore, ma il futuro dipende soltanto da noi”.

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