Dopo la doppia beffa subita per mano della Turris e della Virtus Francavilla, il Messina è atteso dallo scoglio più duro d’inizio campionato. Al “Franco Scoglio” sarà di scena l’Avellino, una delle formazioni che in estate si è mossa con maggiore decisione sul mercato e che dopo l’immediato cambio di allenatore, imposto dai ko con Latina e Juve Stabia, ha ottenuto due vittorie e un pareggio, senza subire reti. Il 4-0 appena rifilato al Monopoli un significativo biglietto da visita.
Nell’Acr non ci sono novità tra i convocati, perché Franco deve scontare la quarta e ultima giornata di squalifica rimediata con la Lucchese mentre Giunta e Salvo non hanno superato i rispettivi infortuni. I due messinesi del gruppo sabato sera hanno rappresentato la società alla “Notte Azzurra” in Via Manzoni, insieme alla comunità dei Frati della Parrocchia San Domenico, invitati dal parroco Don Pippo Sabato.
Rispetto a Francavilla sembrano probabili i ritorni di Ortisi e Lia sulle fasce laterali, mentre davanti a Fumagalli potrebbero essere confermati Pacciardi e Manetta. In mezzo al campo Frisenna è già una pedina chiave, mentre la presenza di Firenze sembra condizionata alle sue condizioni fisiche, non ancora ottimali dopo l’infortunio estivo. Non si può escludere quindi un centrocampo giovanissimo, con Scafetta e Buffa, anche se dovrebbe prevalere la qualità dell’ex Sestri Levante.
In avanti Zunno e Cavallo sembrano contendersi una maglia nel tridente che non dovrebbe rinunciare ad Emmausso e all’ex Plescia. In attesa che Ragusa completi il progressivo percorso di recupero. Annunciata una bella cornice di pubblico nel giorno del ricordo dello sfortunato doppio ex Mimmo Cecere, che sarà celebrato da due tifoserie peraltro storicamente gemellate. Gli abbonati hanno superato quota 1.200 ma a loro vanno aggiunte le tessere prenotate dagli sponsor. A livello di vendite staccati circa 900 biglietti (392 in Curva, 74 in Tribuna e 390 nel settore ospiti).
Attesi altri 400 ospiti per le iniziative con le scuole (l’Acr ospiterà il liceo scientifico e linguistico “Archimede”), la Messina Social City e le parrocchie. Si va verso la conferma quindi delle 3.000 presenze complessive già registrate con la Turris. Se il Messina cerca di risollevarsi da una classifica deficitaria, anche per non disperdere il rinnovato entusiasmo alimentato dal nuovo corso societario e dalle prime convincenti prestazioni, l’Avellino prova a dare un segnale ad un campionato ancora privo di padroni, considerate le partenze fin qui non esaltanti di Crotone e Catania, attese al riscatto.
Gli irpini recuperano anche Tito e proporanno una rosa grandi firme. Tra i pali è arrivato Ghidotti dal Como, la difesa è impreziosita da Rigione e Cionek, che erano in B con Cosenza e Reggina, e da Cancellotti, già protagonista nel Pescara di Zeman, al pari del mediano Palmiero. In mezzo al campo Armellino arriva dal Modena e Sannipoli dal Latina. In avanti c’è il temuto Patierno, 28 reti a Francavilla in un anno e mezzo dopo un biennio da 42 reti a Bitonto.
New entry anche Gori (Fiorentina), Varela (Cittadella) e Sgarbi (Napoli). Il pronostico pende a favore degli ospiti ma il Messina non deve fasciarsi la testa. Servirà maggiore concentrazione in difesa, al netto di un gioco propositivo che dovrebbe garantire opportunità nella metà campo irpina. Fondamentale anche un po’ di fortuna: a Francavilla un paio di fischi non hanno convinto (sul gol di Cavallo, sui due possibili rigori e anche sulla rete decisiva di Artistico). Delusione e rabbia vanno assimilate e utilizzate come stimolo, nella speranza che la ruota finalmente giri anche per i biancoscudati.