Il Milazzo non è andato oltre lo 0-0 nell’esordio casalingo contro la Messana al “Marco Salmeri”, vedendosi costretto a rinviare l’appuntamento con la prima gioia stagionale. I giallorossi si confermano dunque avversario scomodo per i ragazzi di Antonio Venuto, costretti al terzo pareggio in altrettante gare ufficiali in questo inizio di stagione. Segno “ics” tutto sommato giusto: i ragazzi di Patti possono gioire per il primo punto della loro storia in Eccellenza, mentre Venuto deve fare i conti con una squadra con le polveri decisamente bagnate.
Il tecnico mamertino però più che sulle occasioni da gol sprecate recrimina per un’infermeria che si sta facendo sempre più affollata: “In quattro partite, due di Coppa e un’amichevole, non siamo mai riuscita a batterla, quindi non è un caso. Tra le due squadre c’è equilibrio, il nostro rammarico può essere per quelle tre o quattro palle gol avute e che non siamo riusciti a concretizzare. In due partite ho già avuto due infortuni gravi e questo mi dispiace tanto: la rottura del menisco di Catelli e la frattura scomposta al polso di Cambria. Questi sono infortuni pesanti, che costeranno parecchio nell’economia dei calciatori disponibili. Almeno è rientrato La Spada, ha fatto bene anche Pitale, dando vivacità in attacco e abbiamo ingaggiato Valente, che ci può dare una mano”.
Per Venuto i gol arriveranno e con questi anche le vittorie, ma occorrerà lavorare sempre di più: “Ci prendiamo il punto a denti stretti. Sicuramente dobbiamo fare meglio ma credo che la squadra abbia i numeri per fare bene nel torneo. A Modica abbiamo fatto bene ma non abbiamo raccolto nulla, con la Messana con un pizzico di fortuna o cinismo in più la partita sarebbe andata diversamente. Il gol mancato da Gitto grida vendetta ma loro non hanno rubato nulla. Anzi gli faccio i miei complimenti. I miei ragazzi hanno lottato pallone su pallone anche con l’inferiorità numerica dovuta all’infortunio di Cambria. Dobbiamo cercare di migliorarci, anche se la fortuna in questo momento ci ha girato un po’ le spalle. La storia di questi colori parla chiaro: ogni promozione o ogni salvezza sono sempre frutto di sudore e sacrificio e anche quest’anno sarà così”.