È una Nebros dai due volti quella che ha messo in cassaforte i primi tre punti della stagione, dopo aver sconfitto per 3-2 la Leonfortese al “Vasi”. Per un’ora si è vista una squadra forte, decisa e con giocatori in grado di fare male in qualsiasi momento, con un Assenzio già in grande spolvero e un Ancione perfettamente integrato negli ingranaggi di un gruppo lasciato lo scorso dicembre per andare a Modica.
Nell’ultimo terzo di gara, però, la grinta e la voglia di vincere hanno lasciato il posto all’indolenza di chi ha reputato già chiusa la pratica, tanto da rischiare di compromettere una vittoria ormai annunciata. Così però fortunatamente non è stato, i ragazzi di Pippo Perdicucci gli ultimi minuti hanno stretto i denti festeggiando al meglio l’esordio in campionato, confermando il buon momento di forma dopo il passaggio del turno in Coppa Italia contro il RoccAcquedolcese.
Il tecnico nebroideo guarda il bicchiere mezzo pieno, l’ora di gioco contro la Leonfortese rappresenta un ottimo punto di partenza: “I ragazzi vanno soltanto elogiati per quanto visto. Segnare tre gol in una partita di un campionato così competitivo non è facile: il risultato non rendeva merito al valore della Leonfortese, che è una signora squadra. Quindi quanto fatto per un’ora va sottolineato ed esaltato, soprattutto tenendo conto che siamo alle battute iniziali. Poi da tecnico non posso che tener conto degli ultimi 27 minuti, in cui abbiamo rischiato di compromettere una grande partita. Su questo dobbiamo riflettere e lavorare ma lo avremmo fatto comunque perché siamo nella fase della semina”.
Nella passata stagione si è vista una Nebros dai due volti. Perdicucci quest’anno sta lavorando per avere una sintesi tra le due anime della squadra: “Nella prima parte di stagione, avendo a disposizione giocatori di un certo tipo come Ancione e Fioretti, eravamo propensi ad essere più propositivi, magari allargando il gioco in una certa maniera. Nella seconda metà, dopo qualche addio a dicembre, ho dovuto rimodellare la rosa, adattandomi alle caratteristiche dei giocatori, creando una squadra che pensasse a coprire maggiormente gli spazi, sfruttando quello che concedevano gli avversari. Quello che mi piacerebbe creare quest’anno è un mix tra una squadra in grado di palleggiare e far prevalere la propria tecnica, ma con la capacità di verticalizzare”.
Domenica subito una sfida in cui sarà vietato staccare la spina, la Nebros sarà ospite del Paternò reduce dal ko di Gela: “Sono retrocessi dalla D e vorranno ritornarci, hanno una rosa di tutto rispetto, un tecnico e molti elementi che hanno vinto il campionato due anni fa a Ragusa, sono tra le favorite della vittoria finale. Quest’anno il campionato è più difficile, ci sono formazioni come il Paternò ma anche l’Enna, il Modica, il Città di Gela e la Leonzio, che sono molto attrezzate. Dietro ci sono Milazzo, Mazzarrone e anche noi che possiamo giocarcela. Quest’anno il campionato è davvero equilibrato e tecnicamente valido, può succedere di tutto”.