Dopo anni di disagi lo stadio “Franco Scoglio” potrebbe avere presto un adeguato drenaggio del manto erboso. Ma per l’effettiva riapertura dell’impianto al calcio giocato sarà una corsa contro il tempo. Il 13 maggio si è giocato il playout con la Gelbison ma con i concerti estivi in calendario è stato necessario posticipare i lavori. Domenica 30 luglio si esibiranno i Pinguini Tattici Nucleari e lo smontaggio del palco richiederà almeno tre giorni, così come gli interventi di pulizia post-concerto.
Realisticamente le maestranze incaricate inizieranno a lavorare sul terreno di gioco da lunedì 7 agosto. Gli interventi in cantiere sono piuttosto invasivi. Bisognerà scavare a fondo e conferire in discarica tutta la terra in eccesso. Sotto il terreno di gioco si dovranno installare ben 27 tubi forati, lunghi quasi 80 metri, distanti l’uno dall’altro quattro metri, da coprire con un primo strato di pietrisco. Le pietre infatti non possono infilarsi nei piccoli fori, dai quali dovrà invece defluire l’acqua piovana. Verranno poi collocate sabbia e terriccio drenante, come quello che si stende sotto l’asfalto stradale.
I tubi, da montare sul posto, vanno acquistati insieme ai relativi pozzetti per la raccolta dell’acqua. Nonostante i tempi legati alla burocrazia amministrativa e al fatto che il materiale verrà ordinato in piena estate, con i possibili ritardi nelle consegne, da Palazzo Zanca filtra cauto ottimismo. Si è deciso di non rinviare all’estate 2024 i lavori, che dovrebbero consentire di rendere finalmente fruibile lo stadio anche d’inverno. Contestualmente l’obiettivo è limitare al massimo i disagi per l’Acr Messina. Per circa tre settimane al “Franco Scoglio” si lavorerà infatti con escavatori e bobcat.
Successivamente, per abbattere i tempi, sarà collocato del “prato pronto”, che comunque dovrà attecchire bene. Saranno necessarie altre tre settimane. Il manto erboso in questione, da “trapiantare” a San Filippo, dovrebbe essere acquistato da ditte specializzate di Siracusa o Roma. La Coppa Italia scatta il 20 agosto, il campionato una settimana dopo. Il Messina rischia di dovere disputare un paio di partite in campo neutro. L’auspicio è che l’acqua stagnante e il fango che si sono sempre ripresentati per quasi venti anni dopo le piogge invernali saranno finalmente un brutto e spiacevole ricordo.