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Nazionale Deaf: l’Italia di Simona Cascio cede alla Grecia il terzo posto

Si conclude con un pizzico di amarezza il Mondiale di Basket Sordi per l’Italia, sconfitta nella finale per il bronzo dalla Grecia padrona di casa per 53-45. Dopo un inizio che aveva lasciato davvero ben sperare, girone vinto con autorità dalle azzurre, e il convincente successo nei quarti contro la Polonia, la Nazionale sorde è stata travolta dagli Stati Uniti in semifinale e forse ha perso un po’ della carica che aveva dentro. Perché a questa sfida per il terzo gradino del podio è arrivata meno spavalda del solito e più timorosa, contro una formazione esperta e furba, sostenuta dal pubblico di Creta.

Nazionale Deaf
Un momento della gara Italia-Grecia

Le elleniche partono convinte (0-5 dopo 2’), l’Italia si scuote dopo 5’ da incubo e impatta con la prima tripla di Karola Ziccardi (la migliore con 17 punti, di cui quattro bombe) e al primo intervallino è perfetta parità a quota dieci. Si gioca però con il ritmo ‘slow’ imposto dalla Grecia che non vuole far correre la squadra di coach Braida. Arriva comunque il primo sorpasso italiano (14-11, seconda tripla di Ziccardi) e mentre la difesa contiene bene le più pericolose, la Grecia trova punti insperati dalla panchina. Cascio aggancia una nuova parità (19-19), ma nel finale del primo tempo c’è l’allungo della Grecia che va al riposo a + 5 (19-24), mettendo qualche tarlo nella mente delle azzurre, molte delle quali già cariche di falli.

Il terzo quarto inizia in salita con l’antisportivo chiamato a Sautariello, la Nazionale greca allunga e raggiunge il + 8 (23-31) sul quarto fallo di capitan Simona Cascio. Nel momento più complicato (26-35 al 27’) la zona ordinata dallo staff azzurro produce risultati efficaci: palle recuperate a raffica ed un parzialone di 12-0 a cavallo fra il terzo e il quarto periodo che riporta l’Italia in vantaggio (38-35) col 2+1 di Ziccardi che pare ribaltare il match. Al 34’ Patera impatta dall’arco (38 pari) e la magia s’interrompe nonostante il play avversario esca per falli. La Grecia riprende l’inerzia e non si ferma più, nonostante gli sforzi delle azzurre.

San Matteo
Simona Cascio con la maglia del San Matteo Messina

Mentre il pubblico di casa esulta, scorrono lacrime sui volti delle ragazze italiane, ma il direttore tecnico Beatrice Terenzi vuole guardare il bicchiere mezzo pieno: “Brucia aver perso la medaglia, ma dobbiamo sempre ricordarci da dove siamo partite. Questo è il nostro quarto Mondiale e non eravamo mai andate più su del quinto posto, quindi non lo vedo come un passo indietro nel nostro percorso. Non è mai facile ripetersi e il fatto di trovarci contro la squadra di casa nella finale per il bronzo non ci ha certamente agevolato. Peccato, ma ci saranno altre occasioni per questa Nazionale che ha combattuto con coraggio e per il suo staff che ha lavorato con grande impegno, spero che la Fssi sia comunque orgogliosa di noi”.

Questo il post del capitano peloritano Simona Cascio sulla sua avventura europea: “Fa male, tremendamente male, questo quarto posto mondiale che ci viene stretto. Fa male perché è un qualcosa a metà tra il rimpianto e la soddisfazione di essere in ogni caso nell’eccellenza del basket mondiale. Fa male perché non siamo riuscite a confermarci, a “deludere” le aspettative proprie, dei familiari, degli amici e dei tifosi che ci hanno seguito. Fa male perché dietro i sacrifici di ognuna di noi per ambire a medaglia forse bastava quel qualcosa in più e non ci siamo riuscite. Fa male, tremendamente male, ci vorrà tempo per metabolizzare, ricaricare le energie e si riparte perché la maglia Azzurra con la scritta Italia è un onore e un onere da indossare e da rispettare. Alla prossima”.

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