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Vanzetto saluta il Sant’Agata: “Ho dato tutto, lascio una piazza splendida”

Se sarà un addio o un arrivederci lo potrà dire soltanto il tempo. Il rapporto tra Leonardo Vanzetto e il Città di Sant’Agata, però, è stato caratterizzato da sentimenti sinceri, veri, profondi, un’amicizia nata grazie al calcio ma fatta di tanta umanità, di cene con le mogli, di passeggiate sul lungomare o in via Campidoglio, di colazioni al bar e confronti con il meccanico tifoso.

Sant'Agata
Francesco Bonfiglio ha firmato dodici reti (foto Calogero Librizzi)

Vanzetto e Sant’Agata, due mondi apparentemente opposti ma vicini nella passione e nel modo di intendere il calcio: da un lato un tecnico nativo del profondo Nord che ormai di settentrionale ha soltanto l’accento, dall’altra parte una ridente cittadina di provincia messinese, che in D ha trovato la sua giusta dimensione, grazie a tanta competenza e oculatezza. Il matrimonio nell’ultima stagione è stato fruttuoso.

Vanzetto ha avuto la chance di mettersi in mostra come allenatore dopo l’esperienza da secondo, i nebroidei per quasi tutto l’ultimo campionato hanno espresso un calcio di rara gradevolezza per la categoria e soltanto un finale deludente (più nei risultati che nelle prestazioni) ha sbarrato la strada dei playoff. Dopo un anno tanto entusiasmante quanto intenso era giusto guardarsi negli occhi e capire se si poteva dare quello che si è dato sin qui, proprio nel rispetto di quel rapporto che c’è stato in questi anni.

Sant'Agata
Mister Vanzetto e la dirigenza del Città di Sant’Agata

Da qui la scelta del tecnico di lasciare per cercare qualche nuova esperienza: “Non è stato facile decidere di separare la mia strada da quella del Sant’Agata, ma è stata una decisione arrivata dopo un’attenta analisi personale: ritengo il mio percorso concluso. Può sembrare strano dopo un solo anno, ma non bisogna mai dimenticare che qui ho trascorso anche una stagione e mezza come secondo di mister Mimmo Giampà. Ho instaurato con tutto l’ambiente un rapporto splendido”. 

Determinante il feeling che si è instaurato con tutte le anime del club: “Ringrazio il ds Meli, che ha creduto fortemente in me e al quale mi sento umanamente legato, il dg Amata e il presidente Fazio, figure sempre presenti e disponibili. Tutti i componenti della società hanno consentito a me e allo staff di esprimerci al meglio, ma soprattutto i tifosi santagatesi in tutto questo tempo hanno mostrato grande affetto a me e alla mia famiglia. Il rapporto che si è creato va oltre il calcio stesso, ma proprio per rispetto ho preferito fare un passo indietro, perché sento di non poter dare al Sant’Agata quello che merita”. 

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Il saluto tra i tecnici Modica e Vanzetto (foto Andrea Rosito)

Nella decisione di Vanzetto non ha pesato la paura di non ripetere un exploit: “Chi mi conosce sa che la paura di sbagliare non fa parte del mio carattere. Non mi ritengo infallibile, ma sono una persona che dà il 100% in ogni situazione. La prospettiva di un’altra stagione a Sant’Agata non mi creava alcun timore, anche perché sono ben consapevole che quanto di buono fatto quest’anno non è avvenuto per caso, ma è il frutto dell’organizzazione societaria e del lavoro di campo svolto dal primo giorno di ritiro all’ultimo secondo della partita con l’Acireale“.

L’ex Castrovillari ha un messaggio anche per il suo successore: “Chiunque sarà si renderà conto di quello che può dare una realtà come Sant’Agata, una società e una piazza ideale per crescere, sia per un allenatore che per un giocatore. Sicuramente l’ultimo periodo ha inciso, già li mi sono accorto che stavo esaurendo la carica che mi ha contraddistinto nel percorso. Resta quanto di buono fatto con ragazzi straordinari: abbiamo mostrato un calcio che ci ha permesso di andare oltre i nostri stessi limiti, inanellato risultati e fatto divertire il pubblico. Hanno meritato ogni singolo complimento arrivato sia dalla stampa che dagli avversari di turno”.

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Il tecnico Leo Vanzetto a colloquio con il suo staff

Inevitabilmente il nome di Vanzetto è tra i più appetibili nel mercato degli allenatori di D ed è già stato affiancato a società ambiziose come ViboneseLamezia: “Fa piacere. La Calabria è una terra a cui sono legato, ho ricevuto qualche telefonata ma al momento non c’è nulla di definito anche perché per ora le società stanno completando i propri assetti. Sicuramente cerco un progetto e una società che mi possa far crescere ulteriormente ed abbia voglia di farlo insieme a me. Per ora mi sto godendo un periodo di pausa ma non riesco a stare fermo e preferisco studiare e aggiornarmi: il mondo del calcio fa parte di me e cerco di dare sempre il massimo. Dovevo andare a trovare il mio amico Mimmo Toscano a Cesena, ma per ovvi motivi ho dovuto disdire il viaggio in Emilia Romagna”. 

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