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Castanea, Corti: “La promozione ripaga tanti sacrifici. Messina è accogliente”

L’esperienza con il Castanea resterà tra i ricordi più belli di Adriano Corti. Approdato sulla sponda siciliana dello Stretto nel mese di febbraio, l’ala piccola del 2002, originaria di Civitavecchia, ha vissuto con la canotta gialloviola la seconda metà di stagione, dando il suo contributo alla promozione in serie B Interregionale. “Questa è la prima volta che festeggio una promozione, avevo già affrontato a livello giovanile delle finali ma purtroppo l’epilogo non era stato quello sperato. Questa volta è andata diversamente”. 

Castanea Basket Messina
Il Castanea premiato dal comitato regionale Fip per la promozione in B Interregionale

Lunga la lista delle dediche: “Ringrazio la società peloritana per avermi concesso la possibilità di vivere questa opportunità: il presidente Alessandro Saccà, che mi ha accolto sin dal mio arrivo, il coach Dani Baldaro, per la fiducia che mi ha sempre dimostrato nel corso della stagione, Filippo Frisenda, che ha creduto in me e con la sua telefonata mi ha convinto a scendere di nuovo in Sicilia, e naturalmente i miei compagni di squadra, con i quali ho potuto condividere un grande momento di gioia. Un grazie alla mia famiglia che ha fatto tanti sacrifici per sostenermi nella mia passione”.

Messina ha fatto subito breccia nel suo cuore: “Ho trovato una città bellissima da vedere, ho avvertito tanto il calore delle persone e poi i mezzi di trasporto funzionano in modo eccellente. La dirigenza del Castanea è stata fantastica, mi hanno fatto sentire in tutto e per tutto a casa, venendo incontro a quelle che erano le mie necessità. Non dimenticherò i pranzi ottimi di Ada, che ha assecondato sempre le mie richieste culinarie particolari”.

Castanea Basket Messina
Adriano Corti taglia la retina

Serenità che poi produceva i suoi effetti sul parquet. “All’inizio ho fatto un po’ di fatica ad entrare nei meccanismi di gioco, ma il coach mi ha sempre detto di stare tranquillo e, con il passare del tempo e degli allenamenti, ho trovato sempre maggiore spazio e penso di avere dato il mio contributo al raggiungimento delle finali”.

Idee chiare quando si passa a parlare della stagione. “I playoff non sono mai facili da affrontare, abbiamo riversato sul campo tutte le emozioni e le energie che avevamo dentro, nei momenti decisivi poi è normale affidarsi all’esperienza di giocatori come Giordano Chakir e Banin. Se Andrea non avesse messo quella bomba in gara-1 con la Dierre magari non staremmo qui a parlare di una promozione. Una scossa che si è vista poi nel match di ritorno a Reggio Calabria, dove abbiamo dettato i ritmi sin dalla partenza”. 

windsurf
Mattia Camboni. cugino di Adriano Corti. è argento europeo di windsurf

Il Castanea ha poi battuto la Basket School con una gara-3 irresistibile: “Un derby messinese in finale comporta un grosso dispendio di energie a livello mentale. Le prime due partite sono state molto combattute: in gara-1 siamo riusciti a rientrare e vincerla dimostrando di essere una squadra, nel vero senso del termine: tutti compatti per raggiungere un unico obiettivo. In gara-2 abbiamo sofferto la tensione di doverla chiudere davanti ai nostri tifosi, ma dopo ci siamo guardati negli occhi e in gara-3 abbiamo messo tutto quello che avevamo dal primo all’ultimo secondo. Banin ci ha trasmesso una grinta e una voglia di spaccare fantastica, lo vedevi gettarsi su ogni pallone con una carica incredibile”.

Per la sua famiglia lo sport non è una novità. Qualche consiglio è arrivato dal cugino Mattia Camboni, un asso del windsurf con tanto di argento mondiale: “Per me è stato sempre un punto di riferimento non soltanto sportivo. Da piccolo ho praticato anch’io il windsurf, poi ho scelto di dedicarmi solo alla pallacanestro perché mi hanno sempre appassionato gli sport di squadra. Prima di gara-3 con la Basket School ci siamo sentiti e mi ha detto “Guardati “300” perché devi entrare e spaccare il mondo”. Quelle sue parole mi hanno trasmesso una energia pazzesca”.

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