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Messina

Messina ancora agli spareggi salvezza. Dal gol di Doni all’incubo derby del 2015

La coda degli spareggi per non retrocedere non è una novità per il Messina, che nella sua lunga storia si è trovato in una situazione analoga in altre quattro occasioni: nelle stagioni 1936-37, 1967-68, 1989-90 e 2014-15. La doppia sfida playout contro la Gelbison si aggiungerà adesso alla serie.

Acr Messina
Il gol di Doni nello spareggio di Pescara

La prima volta accadeva nella primavera del 1937, l’A.C. Messina disputa il torneo di B, che prevede ben quattro retrocessioni. A metà maggio si conclude la stagione regolare e quattro squadre si trovano a spareggiare per evitare l’ultimo posto per la serie C, dopo il declassamento di Aquila, Catanzarese e Viareggio. Sono arrivate in classifica a pari punti (28) Venezia, Pro Vercelli, Messina e Catania. Gli spareggi iniziano il 27 maggio e il Messina vince all’esordio contro la Pro Vercelli per 3-0 grazie alle reti realizzate da Villotti, Re e Gerbi. Il 30 maggio, sempre al campo di Gazzi i peloritani superano il Venezia per 2-1, in gol Lumia e Gerbi. Il 6 giugno arriva il primo stop nel derby con il Catania che vince in rimonta per 2-1 dopo il vantaggio iniziale realizzato dal solito Gerbi. Il 13 giugno inizia il girone di ritorno e i messinesi perdono per 5-3 a Vercelli (doppietta di Dusi e gol di Renato Ferretti). Sette giorni dopo ancora una sconfitta (3-1) a Venezia, in gol Romolo Re dopo le tre marcature dei veneti.

ACR Messina 1967-68
Una formazione del Messina edizione 1967-68

Messina a rischio retrocessione, bisogna battere a tutti i costi il Catania a Gazzi. Il 27 giugno una vittoria pirotecnica permette alla squadra allenata da Einrich Bachman, che dalla 19^ giornata aveva preso il posto di Richard Klug, di rimanere in corsa per la permanenza. La gara è combattuta, gli irriducibili etnei rispondono con Pandolfini e Nicolosi al doppio vantaggio messinese, realizzato da Gardini e Villotti. Viani I e Ferretti I riportano i peloritani sul 4-2. Il gol di Pandolfini fissa il punteggio sul 4-3. Il girone di spareggio, però, risulta inutile, infatti tutte le contendenti si ritrovano a pari punti e così si deve ricorrere ad un ulteriore spareggio in campo neutro: di fronte Pro Vercelli – Venezia e Messina – Catania. Il derby siciliano si gioca il 4 luglio 1937 a Palermo e sono i giallorossi ad avere la meglio con due reti messe a segno in tre minuti: al 12’ Gardini e al 15’ Gerbi inchiodano il risultato sul 2-0 e condannano gli etnei a spareggiare con il Venezia. Proprio i rossazzurri retrocedono dopo la sconfitta per 4-0 subita a Roma.

Acr Messina 1967-68
Acr Messina 1967-68: Pesce ha la fascia di capitano

Trentuno anni dopo, precisamente nella stagione 1967-68, il Messina torna a giocare l’appendice di campionato per evitare la retrocessione. Al termine delle quaranta partite del torneo di serie B, soltanto due formazioni, Novara e Potenza sono certe di giocare nella stagione successiva in serie C. Altre cinque: Genoa, Lecco, Perugia, Messina e Venezia hanno chiuso il campionato a quota 36 e dovranno spareggiare per decretare le altre due retrocessioni. L’A.C.R. Messina del presidente Muglia, che appena tre anni prima sfidava le grandi del calcio nazionale, inizia male la stagione. Ultima con 12 punti al giro di boa, grazie ad un buon girone di ritorno riesce a risalire la classifica, ma non può evitare gli spareggi. Stavolta però le cose non vanno bene, infatti la squadra allenata da Umberto Mannocci viene sconfitta in tutte le gare che si disputano in campo neutro. Il 30 giugno a Caserta il Perugia si impone sui giallorossi per 3-0, grazie al gol di Balestrieri ed alla doppietta di Mainardi. Capitan Pesce e compagni tornano in campo il 7 luglio a Roma contro il Genoa, ma subiscono ancora un netto 3-0, maturato nella ripresa per via dell’autorete di Benatti ed alla doppietta nei minuti finali di Enzo Ferrari. Il 10 luglio a Firenze anche il Lecco batte il Messina (1-0 il risultato finale) con gol di Paganini al 69’. Infine è la volta del Venezia a superare i biancoscudati, già condannati alla retrocessione, con il più classico dei risultati, per le reti di Bellinazzi al 10’ e dell’ex Dori al 69’. Il Messina torna malinconicamente in serie C dopo 18 anni in cui ha disputato sedici tornei di serie B e due di serie A.

Messina 1989-90
Una formazione del Messina del campionato 1989-90

Devono passare ventidue anni per rivedere il Messina impegnato in uno spareggio salvezza. Siamo nel campionato 1989-90, serie B, ed i giallorossi hanno chiuso la regular season con 34 punti, a pari merito con Cosenza, Barletta e Monza. La classifica avulsa premia calabresi e pugliesi, sono quindi i peloritani ed i brianzoli a doversi giocare la permanenza nella serie cadetta in un drammatico spareggio che si disputa a Pescara. Il Messina arriva al match decisivo dopo una stagione altalenante iniziata alla grande, con le vittorie in Coppa Italia ai danni del Torino al Celeste (2-1 con doppietta di Protti) e del Cesena in trasferta (4-1 con gol di Doni, Berlinghieri, Protti e Ficcadenti) seguite da due vittorie in campionato (Catanzaro in trasferta e Avellino in casa) ed un pareggio in trasferta a Reggio Emilia. Ben presto, però, la formazione allenata da Francesco Scorza si sgonfia e alla undicesima giornata, dopo il pari interno con il Licata, il presidente Massimino lo sostituisce con Adriano Buffoni. Il tecnico di Vittorio Veneto riesce a riportare a galla la squadra (ricordiamo la bella vittoria sulla Reggina al “Comunale” con gol di Igor Protti che riscatta la sconfitta interna dell’andata), ma nel finale di campionato il Messina spreca il vantaggio accumulato sugli avversari con alcune prestazioni deludenti che alla fine lo costringono a giocare lo spareggio. Giovedì 7 giugno allo stadio Adriatico oltre 4.000 messinesi spingono la squadra alla salvezza. Un gol di testa del terzino Paolo Doni al minuto 8 del primo tempo, sugli sviluppi di un corner battuto da Modica, decide il risultato. Il Monza cerca di reagire ma De Simone e compagni non si fanno sorprendere e alla fine regalano al Messina la permanenza in serie B fra il tripudio dei tifosi giallorossi.

Messina-Reggina
Il gol partita di Balistreri in Messina-Reggina del 2015 (foto Paolo Furrer)

Nella stagione 2014-15, in C, il doppio derby con la Reggina che nessuno si sarebbe mai sognato di dover disputare. I giallorossi arrivarono ai playout da quintultimi con 34 punti, dopo aver vinto appena sei partite nella regular season, due delle quali però proprio a spese dei cugini dello Stretto. Lo 0-1 del “Granillo” firmato di tacco da Orlando, al suo esordio, venne bissato dal 4-1 casalingo al ritorno, frutto delle reti di Bortoli, Orlando, Corona e Ciciretti. Il Messina allenato da Nello Di Costanzo (subentrato in corsa a Grassadonia), dopo un campionato vissuto costantemente nei bassifondi, avrebbe dovuto affrontare il Savoia agli spareggi per conservare la categoria. La sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport che ridusse a torneo concluso (!), da tre ad un punto, la penalizzazione della Reggina, consentì però in extremis agli amaranto di evitare l’ultima posizione e la retrocessione diretta, approdando ai playout al posto dei campani.

Ciciretti
31 maggio 2015, Messina-Reggina: Ciciretti in lacrime a fine gara

All’andata (26 maggio 2015) finì 1-0 con gol di Roberto Insigne, a segno su lancio di Zibert, esito che di fatto spostò tutta la pressione sul Messina. Nel match di ritorno, il 30 maggio, una squadra attanagliata dalla paura non riuscì al “Franco Scoglio” a piegare la resistenza degli ospiti, né ad approfittare della superiorità numerica originata dall’espulsione di Benedetti in avvio di ripresa. Corona l’unico a provarci contro Aronica e Cirillo. Occasioni per Benvenga e Orlando dalle parti di Belardi, ma alla fine fu addirittura sconfitta per il colpo di testa di Balistreri, a 5′ dal termine, a fissare lo 0-1, condannando Ciciretti e compagni ai quali sarebbero bastati due pareggi nei playout per centrare l’obiettivo. Lacrime e disperazione per la beffa più grande. Reggina salva e Messina retrocesso in D, un verdetto da incubo ribaltato in estate dal fallimento del club di Lillo Foti e dalla riammissione in C dei peloritani per l’inchiesta sul calcioscommesse che coinvolse la Vigor Lamezia.

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