Il Messina è pronto al match che vale una stagione. L’obiettivo è imporsi a Taranto e sperare in una delle due combinazioni che varrebbero la salvezza diretta. Ovvero la mancata vittoria della Fidelis Andria, che consentirebbe alla quintultima di salvarsi diversamente avendo più di otto punti di margine sulla penultima. O anche la sconfitta dell’Avellino, che è in svantaggio negli scontri diretti con i peloritani. In tal caso bisognerà anche evitare l’arrivo a pari punti con la Turris, impegnata in trasferta a Foggia, per la classifica avulsa avversa.
La priorità nello spogliatoio giallorosso è non pensare agli incastri del calendario e dei risultati ma esclusivamente alla sfida dello “Iacovone”, da vincere per completare un grande girone di ritorno, in cui il Messina ha già battuto in trasferta Viterbese, Gelbison, Latina e Potenza, ponendo le basi per una grande risalita che sembra rappresentare il preludio all’agognata permanenza in Lega Pro.
Tra gli elementi più attesi c’è ovviamente il fantasista Antonino Ragusa, che sembra avere superato il problema fisico accusato domenica contro la Juve Stabia e non a caso è tornato ad allenarsi regolarmente in gruppo, anche se ovviamente il tecnico Ezio Raciti potrebbe anche scegliere di schierarlo soltanto a gara in corso, per scongiurare nuove ricadute e cautelarsi in ottica futura.
L’ex Sassuolo ha presentato la sfida ai microfoni della Gazzetta del Sud: “Considerata la posta in palio la partita si carica da sola. La squadra sta bene mentalmente, ha il giusto atteggiamento, tecnicamente e fisicamente sarà all’altezza. sappiamo che pur vincendo potremmo essere costretti a giocare gli spareggi per salvarci ma dobbiamo soltanto concentrarci sulla partita e non farci condizionare dal Taranto”.
I 29 punti conquistati in 17 gare, praticamente il triplo degli 11 raccolti nelle prime venti, fotografano il grande sforzo del Messina, che quindi deve essere consapevole delle sue qualità e di una risalita quasi miracolosa: “La partita va affrontata con la convinzione di quello che abbiamo fatto sino ad oggi, facendo punti anche con squadre forti come Juve Stabia, Avellino o Pescara. La rincorsa è stata possibile perché abbiamo dato sempre il 110 percento. Il Taranto ci crederà, l’ambiente sarà un po’ più caldo ma non ci tocca. Abbiamo la qualità per affrontare tutto quello che ci aspetta”.
L’ex Lecce, reduce da una promozione in serie A e da un periodo di inattività finalmente alle spalle, ha anche ottenuto la fascia da capitano. Un riconoscimento commentato così alla Gazzetta: “È un simbolo di responsabilità, mi è stato dato dal mister nella partita con il Pescara perché non c’era Fofana. Come ho detto alla squadra subito il gruppo però viene prima e ci dà la forza di ottenere risultati. Ovviamente sul piano personale fa piacere, ma tutti dobbiamo essere capitani”.