Indispensabile. Il ritorno di Oliver Kragl dopo l’infortunio è coinciso con il ritorno alla vittoria per il Messina che ha superato la Juve Stabia, continuando a sperare nella salvezza diretta. Dentro o fuori: tutto si deciderà negli ultimi 90′. Il centrocampista tedesco, ospite della trasmissione “Contropiede” su Tcf, ha descritto così la gara del “Franco Scoglio”, terminata 1-0 contro la squadra di Novellino.
“Abbiamo preparato la partita in questo modo, per andare a pressarli alti come abbiamo fatto subito nel primo tempo, costruendo diverse occasioni senza concretizzare. Sarebbe stato più facile se avessimo segnato l’1-0 nei primi venti minuti. Dopo il gol trovato nel secondo tempo, invece, ci siamo abbassati troppo e alla fine abbiamo sofferto, specie negli ultimi dieci minuti”.
Ed ecco la spiegazione di Kragl sui grossi brividi in un concitato finale: “La paura ti induce pure a fare delle scelte sbagliate. Tu ti abbassi, la squadra avversaria si alza, porta tanta gente in avanti e su un cross ti può pareggiare la partita. A quel punto ci saremmo messi tutti a piangere. Dobbiamo avere più fiducia e pensare a recuperare sempre la palla alta senza abbassarci troppo”.
Dall’alto della sua esperienza applaude i compagni, in particolare Lewandowski, che con le sue parate è stato decisivo: “Faccio i complimenti al ragazzo. Era difficile per lui, soprattutto mentalmente, considerato che rientrava in una partita così importante dopo non aver giocato per tanti mesi, con un Fumagalli devastante davanti nelle gerarchie. Lewandowski è stato bravissimo, ci ha salvato in due o tre occasioni pericolose, ha fatto una grande gara”.
L’infortunio occorsogli a Torre del Greco lo aveva costretto a saltare le successive sfide contro Foggia e Picerno, match nei quali il Messina ha conquistato un solo punto. Rientrato dal 1′ pur non al top, anche contro la Juve Stabia si è rivelato una pedina fondamentale per la squadra: “Non mi sono allenato per due settimane. Domenica potevo giocare ed era giusto aiutare la squadra, stringendo i denti. Sulla punizione mi è partita la palla bene, il piede è quello, anche se non ho più vent’anni. Ferrini ci è arrivato nel migliore dei modi e ha fatto gol. Io provo sempre a dare il massimo per la squadra”.
Sul dinamismo in mezzo al campo di Fiorani e Mallamo spende parole d’elogio: “Questi due ragazzi sono bravissimi e ovviamente con i più grandi che sono arrivati a gennaio crescono ancora meglio. Si vede quale lavoro fanno. Fiorani lo si vede ovunque in campo, gli manca l’esperienza per gestirsi o magari per non andare troppo avanti perché poi lascia qualche buco”.
In ottica salvezza diretta tutto è appeso ad un filo. Le speranze del Messina, oggi quintultimo, passano da un successo obbligato a Taranto aspettando buone notizie dagli altri campi. Da Avellino-Monterosi a Latina-Fidelis Andria. In caso di aggancio agli irpini (a quota 43, ma senza la Turris coinvolta) i giallorossi sfrutterebbero il vantaggio negli scontri diretti, mentre una mancata affermazione dei pugliesi, penultimi, al “Francioni”, cancellerebbe il playout, portando il distacco a più di otto lunghezze.
Kragl, un ex proprio dell’Avellino, non è tipo da fare troppi calcoli: “So che Avellino non è una piazza facile, ha dei tifosi caldi e quando le cose non vanno tanto bene ci possono essere problemi. I giocatori avranno un po’ di pressione dato il rendimento dell’ultimo mese o due, non è facile per loro mentalmente. Noi dobbiamo pensare soltanto ad ottenere i tre punti a Taranto e alla fine vedremo, controllando i risultati dal telefonino. Speriamo che una delle due opzioni si realizzi. Io mi voglio salvare, non mi interessa come”.
Sulle parole di Ezio Capuano (nell’intervista-show post Monterosi), che assicuratosi già la salvezza col Taranto ambisce ad un posto nei playoff e ha chiesto di riempire lo “Iacovone” per la sfida contro il Messina, preferisce glissare mostrando un certo aplomb: “Non lo conosco personalmente, non mi dà niente, noi dobbiamo fare la nostra partita e il resto non mi interessa tanto. Io sono fatto così”.