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L’Igea spreca ma passa a Santa Croce: è a novanta minuti dal ritorno in serie D

All’Igea Virtus basta un gol lampo del solito Franchina per espugnare il Kennedy e mantenere il fatidico punto di vantaggio sul Siracusa. Su un campo insidiosissimo e contro un avversario che non aveva nulla da perdere, i giallorossi giocano la partita che ci si aspettava: a tratti arrembanti, ma senza offrire il fianco al contropiede dei “cigni”. La marcatura del difensore, la decima in stagione, ha ovviamente agevolato il compito della truppa di mister Ferrara.

Nuova Igea Virtus
Una formazione titolare dell’Igea Virtus (foto Salvo Miano)

Il Santa Croce si rende pericoloso soltanto su calcio di punizione poco dopo la rete di Franchina: il pallone calciato da Russo s’infrange sul palo alla destra di Staropoli, facendo sudare freddo i tantissimi tifosi barcellonesi al seguito. Da lì fino al novantacinquesimo è un monologo giallorosso. Occasioni su occasioni, sciupate a volte per scarsa lucidità, a volte per eccesso di sicurezza, a volte per la bravura del portiere locale Alcaraz. L’Igea fallisce anche un penalty con Medina, peraltro autore di una buona prestazione.

La ripresa ricalca il cliché del primo tempo: Igea a trazione anteriore che inanella almeno altre cinque nitide palle gol, mentre al Santa Croce non basta la buona volontà. Al fischio finale tanti giallorossi stramazzano a terra esausti, in riserva di energie non tanto fisiche quanto nervose. La posta in palio era di importanza capitale e Dall’Oglio e compagni sapevano di non poter fallire. Novanta minuti, il Modica e tre punti li separano dal trasformare un’esaltante stagione in una splendida favola. Sarà una Pasqua serena e di grande fermento, prima che inizi la settimana più lunga di tutto il campionato.

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