Passo falso inatteso per la Fortitudo Messina, che a causa di una prestazione al di sotto dei recenti standard rischia di compromettere il terzo posto in classifica. Successo meritato da parte del Cus Catania, che ha trovato una magia del proprio straniero Tamulis proprio sul gong della sirena finale. Prova sotto tono dei peloritani, che non riescono mai a trovare il bandolo della matassa e riuscire a dare la zampata giusta per un allungo risolutivo e alla fine devono cedere agli etnei con il punteggio di 82-80.
Amareggiato il tecnico Claudio Cavalieri: “Abbiamo affrontato la partita con poca energia fisica e soprattutto mentale. Pensavamo prima a finalizzare e poco a difendere. Mi assumo le mie responsabilità: ho potuto dare poco alla squadra, sono stato poco in palestra e quando ci sono stato non abbiamo fatto dei buoni allenamenti per colpa mia. I ragazzi devono rimanere tranquilli, non occorre fare allarmismo, anzi. Perdere non piace a nessuno, tanto meno a me. Se metabolizzate nel verso giusto, dalle sconfitte si possono però imparare tantissime cose, più che dalle vittorie. Se avessimo vinto non sarei stato felice ugualmente della nostra prestazione, perciò paradossalmente che ben venga questa sconfitta che ci deve far tornare immediatamente umili e far capire che soltanto con il lavoro si ottengono risultati importanti. In squadra abbiamo tanti ragazzi che prima o poi spiccheranno il volo verso altri lidi ma devono imparare il sacrificio e avere fame di risultati. Abbiamo un campionato da onorare e soprattutto da portare a termine con gli obiettivi che ci siamo prestabiliti ad agosto. Indietro non si può tornare, possiamo soltanto migliorare e prenderci quello per cui stiamo lavorando da tanto tempo”.