A livello di risultato gli era andata meglio lo scorso anno, quando alla guida del suo Foggia pareggiò 1-1 al “Franco Scoglio” dopo essere stato premiato dal presidente Pietro Sciotto per i suoi importanti trascorsi in giallorosso. Per Zdenek Zeman quella contro il Messina non può comunque essere una partita come le altre, considerata l’indimenticabile esperienza nel campionato di B 1988/89, con Totò Schillaci capocannoniere e il “Celeste” stracolmo.
Il boemo, da qualche settimana ritornato sulla panchina del Pescara, attualmente terzo in classifica, ha commentato così in sala stampa la gara persa dagli abruzzesi per 1-0 con gol decisivo di Balde, prima battuta d’arresto della sua gestione: “Mi fa piacere venire a Messina, ma da avversario ho le mie cose da fare e mi dispiace che non siamo riusciti come squadra ad esprimere quello che mi aspettavo”.
Le tante insidie della sfida non erano legate per l’allenatore biancazzurre soltanto all’aspetto prettamente tecnico: “L’avevo dichiarato prima della partita che il primo avversario sarebbe stato il vento, poi il campo e per terzo il Messina. Per noi era difficile costruire, mentre loro andavano più sul lungo dando palla sul centravanti e questo ci poteva dare fastidio. Mi aspettavo qualcosa di più però da noi come posizioni e combinazioni in campo”.
Il sogno estivo di Pietro Sciotto di riportare Zdenek Zeman a Messina non si è concretizzato e il diretto interessato non può fare mistero della trattativa: “Con il presidente Sciotto ci siamo sentiti e visti, c’era un certo interesse da parte sua, ma all’inizio di stagione avevo un patto con una società e non ero libero, mentre adesso lo sono e dunque sono venuto a Pescara”.