Dall’estero con uno sguardo sempre molto attento alle sorti del Messina. Intervenuto in collegamento alla trasmissione “Antenna Giallorossa” su Rtp il direttore sportivo Christian Argurio, che lavora oggi con grandi risultati per l’Istra, squadra della massima divisione croata, ha descritto il suo momento personale: “Ero già stato all’estero in passato per poco tempo, qualche anno fa, all’Hajduk Spalato, ma quando il mio amico Bjelanovic andò via io lasciai con lui. Per tanti anni ho fatto da scout internazionale girando tanti paesi europei e non solo, però lavorare in un posto fisso è un’altra cosa”.
Argurio fa parte di un club con interessi in Croazia e in Spagna e non soltanto nel calcio: “Questa è un’esperienza diversa, in una squadra più piccola, ma di proprietà di un gruppo importante, il Baskonia che milita in Eurolega di basket ed è proprietario del Deportivo Alaves in Serie B spagnola. L’Istra è attualmente quarta dietro le corazzate del campionato, Dinamo Zagabria, Hajduk Spalato e Osijek. Siamo ad un passo dalla Conference League, un risultato mai raggiunto nella storia del club”.
E il Messina e il campionato di Serie C? “Quando ho la possibilità vedo le partite, da buon messinese e tifoso dell’Acr, indipendentemente dal mio passato dirigenziale. C’è grande affetto e amore nei confronti della squadra” dice l’ex ds giallorosso.
Kragl, colpo del mercato invernale insieme a Ragusa, era stato vicinissimo già nella scorsa stagione a vestire la maglia biancoscudata, come raccontato da Argurio: “Avevo contattato più volte Oliver e adesso ci siamo sentiti quando è arrivato sullo Stretto. Lui fa la differenza in questa categoria come Ragusa. Un anno fa avevamo chiuso tutto, mancava poco per farlo arrivare a Messina, fino a metà gennaio avevo lavorato h24 per cercare di rafforzare la squadra nei settori in cui era in difficoltà. Va ricordato che si trattava di una rosa fatta da zero, con 24-25 giocatori presi ad agosto, con il successivo cambio d’allenatore da Sullo a Capuano e tutta una serie di vicissitudini che non ci hanno permesso di spiccare il volo”.
“Oltre Kragl – svela l’ex ds giallorosso – avevo bloccato anche Celesia che è arrivato quest’anno. E poi prendemmo Angileri che è stato acquistato dal Messina. Con Rizzo c’era un rapporto continuo, volevo portarlo qui sin dall’estate e anche Baraye che giocava a Parma. Poi c’è stata la fine di quest’esperienza per diversi motivi, ma sarebbe stato bello continuare quel tipo di percorso. L’importante è che però il Messina faccia bene e possa togliersi da questa classifica”.
Terzultimo posto a -7 dalla salvezza diretta, con un trend da seconda in classifica nel 2023, Argurio è ottimista per il finale di stagione dei peloritani: “Il rammarico per il pareggio con l’Andria ci può stare, ma i risultati sono ottimi. Raciti fece subito bene quando c’eravamo ancora noi e subentrò dalle giovanili, basti pensare ai quattro punti ottenuti contro Catania e Paganese. Con Cinelli forma un’ottima coppia. Complimenti inoltre al mio amico Pasquale Logiudice che ha fatto un ottimo mercato, il Messina e Ragusa possono soltanto crescere. Kragl pure al 50% si inventa soluzioni importanti che significano punti. Il Messina può a mio giudizio salvarsi anche senza i playout“.
Del Messina che aveva costruito nella passata stagione chi avrebbe fatto ancora comodo? “Adorante, dopo essere stato qui in prestito, poteva diventare un giocatore totalmente del Messina, così com’è avvenuto alla Triestina e per Marginean se ne poteva parlare col Sassuolo affinché rimanesse. Poi penso a Gonçalves e anche a Morelli, che quando ha avuto continuità si è dimostrato affidabile. Russo, con un allenatore che adotta il 4-2-3-1 o 4-3-3, poteva essere importante. E quindi Fofana e Catania che sono rimasti avevano già mostrato lo scorso anno il loro valore”.
Dal giocatore anonimo di inizio stagione all’attaccante decisivo con i suoi gol di questo avvio di 2023. Cosa è cambiato in Balde? “Mi ha più sorpreso vederlo spento nel girone d’andata. Quando lo abbiamo preso c’era mister Sullo e per quel tipo di gioco e per le sue caratteristiche sapevamo che ci avrebbe dato una grandissima mano. Si era visto nelle prime partite, poi il sistema tattico lo ha penalizzato. Per quest’anno è sempre difficile valutare da lontano, ma non essendo venuti i risultati ciò ha certamente pesato nel rendimento di molti calciatori”.