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Messina

Raciti: “Il Messina ha creato cinque palle gol. 65 gare senza rigori a favore”

Il tecnico Ezio Raciti non condivide le critiche al suo Messina, giunto al settimo risultato utile in otto gare: “È sbagliato puntare il dito contro una squadra che ha fatto una buona partita. Abbiamo avuto novanta minuti di possesso palla, creando cinque palle gol, con Curiale, Perez, Ragusa e un traversone che ha attraversato tutta la porta, sul quale non sono arrivati Trasciani e Berto. I finalizzatori hanno sbagliato ma nel calcio può capitare”. 

Curiale
Curiale finisce a terra in area (foto Paolo Furrer)

Nel primo tempo Curiale è stato atterrato in area ma il direttore di gara ha lasciato correre: “L’arbitro non era in giornata: ha concesso all’Andria di commettere sistematicamente fallo su Ragusa e Kragl. Finizio è stato ammonito tardi, alla fine del primo tempo, come chi lo ha sostituito nella ripresa. Ci manca un rigore netto, da 65 gare non ce ne viene assegnato uno a favore nonostante vi siano stati tanti episodi dubbi”. Il riferimento è a Paganese-Messina, prima giornata dello scorso girone di andata, disputata il 28 agosto 2021, quando Ibou Balde trasformò l’ultimo penalty assegnato ai giallorossi.

La Fidelis Andria, adesso ultima a quattro punti dalla Viterbese, vede lo spettro della retrocessione ma si è limitata per lo più a difendere: “Siamo stati costantemente nella loro metà campo. Pensavano soltanto a distruggere e sporcare le giocate. Gli episodi ci sono stati sfavorevoli. Non sarei disfattista, ho ringraziato i ragazzi per la prestazione e l’impegno. Non abbiamo concesso un solo tiro in porta, non possiamo criminalizzare la squadra. Se l’Andria avesse avuto un’altra classifica probabilmente i giudizi non sarebbero così severi. A parte il netto ko di Catanzaro ha fatto un buon percorso. Ci sono stati risultati particolari, che nel girone di ritorno si verificano spesso”.

Ezio Raciti
Il tecnico Ezio Raciti sotto la Curva Sud (foto Paolo Furrer)

Il tecnico ha commentato anche le quattro novità nell’undici titolare: “Ho scelto Marino perché abbiamo modificato anche il modulo tattico, passando dal 4-4-1-1 al 4-3-3 e la marcatura su Arrigoni. Sapendo che loro si sarebbero schiacciati dietro abbiamo proposto anche Curiale. Inserendo dall’inizio un altro attaccante come è avvenuto nella ripresa gli avremmo concesso lanci lunghi già nel primo tempo. Nel finale abbiamo tentato anche la carta Ortisi per cercare di scardinare una squadra che aveva undici uomini dietro la linea della palla”.

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