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Messina

Raciti: “Perez lavora per la squadra: conta più dei gol. Versienti è un jolly”

Il Messina ha concluso un gennaio caratterizzato da un grande mercato con nove volti nuovi e appena tre partenze, l’ultima quella di Ngombo. Dopo tante voci di mercato è rimasto a Messina anche Leandro Versienti, che per il tecnico Ezio Raciti rappresenta un altro acquisto: “È un jolly sull’esterno, può ricoprire quattro ruoli tra difesa e centrocampo. Preferisce giocare dalla metà campo in su, ha velocità, frequenza di passo e calcia con entrambi i piedi. Ma con sacrificio ha fatto anche il terzino. Si applica, è intelligente, è rimasto con tantissima voglia”.

Grillo
La sgroppata di Grillo (foto Paolo Furrer)

In entrata si è rivelato determinante l’apporto di Perez: “Abbiamo realizzato dieci reti in cinque partite, anche grazie ad un attaccante come Leonardo, che attacca gli spazi, fa a sportellate, si mette a disposizione, fa salire gli esterni e lascia gli uno contro uno a Balde, che ha segnato mercoledì grazie a lui. Il suo lavoro non va quantificato con i gol, che pure arriveranno e gli daranno autostima. Come ripeto sempre il lavoro per la squadra viene prima delle pretese dei singoli”.

Raciti ha fatto chiarezza sulla lista degli elementi impiegabili: “Non ci sono giocatori tagliati, ma soltanto infortunati. Avremo bisogno di tutti negli ultimi tre mesi. I disponibili sono stati inseriti. È importante avere alternative, se qualcuno sta bene e merita di giocare potrei fare scelte diverse rispetto a quelle consuete. Con il Cerignola non ci saranno lo squalificato Fofana e Catania, che lunedì farà altri accertamenti. Il ginocchio non è più gonfio, siamo quasi certi che non è nulla di particolare. Lo rimetteremo presto in condizione”.

Kragl
Kragl chiede un movimento al compagno (foto Paolo Furrer)

Obbligata una novità a centrocampo: “Abbiamo cinque centrocampisti con caratteristiche differenti. Sceglierò uno tra Konate, Fiorani e Marino. Con il Giugliano nel finale a campo aperto con ragazzi rapidi speravamo di vincere la partita. Non siamo stati però equilibrati e abbiamo rischiato anche di perderla. Quando non si riesce a raggiungere un obiettivo programmato la colpa non è mai del singolo. Guardiamo davanti con spirito propositivo e non pensiamo più al passato e alla sconfitta dell’andata”.

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