Nell’ampia conferenza stampa successiva al 2-2 con il Giugliano il tecnico del Messina Ezio Raciti ha commentato con soddisfazione il grande mercato invernale condotto dal ds Logiudice: “Sciotto ha compiuto l’ennesimo sforzo, ci speravo però il presidente mi ha sorpreso ancora una volta. Non vuole retrocedere, è un uomo che ama il calcio messinese. Fa sacrifici da tanti anni, ci starà vicino per uscire da questa situazione”.
Con tre vittorie e due pareggi il ritorno in panchina dell’ex Siracusa è stato molto efficace, proprio come nel passato torneo: “L’anno scorso allenando la “Primavera” è stato abbastanza facile. Anche quest’anno avevo seguito emotivamente il girone di andata, perché ero rimasto legato al club, e quindi non mi sono fatto trovare impreparato”.
Determinante il rientro di Oliver Kragl: “È un valore aggiunto per la squadra. Ha fatto un grande esordio a Viterbo e si è ripetuto con l’Avellino. Dopo ottanta minuti stava ancora bene ma quando vieni da un infortunio rischi una ricaduta. Mi servivano altre caratteristiche per alleggerire la loro pressione”.
Tra i protagonisti c’è ovviamente Ibourahima Balde, al quinto gol in cinque gare dopo un delicato girone di andata: “Il modulo lo esalta, agendo da sotto punta. L’anno scorso con il 4-3-3 da esterno era penalizzato e non riusciva ad esprimersi. Ora si trova gli spazi, dà una mano in fase di copertura, è bravo nel palleggio e vede la porta”.
Il finale che avrebbe potuto regalare la vittoria al Giugliano ha evidenziato la fatica accumulata con il Catanzaro: “Tre difensori su quattro venivano dalla battaglia su un campo pesante. Helder Baldé non aveva recuperato dal dolore ai polpacci. Erano stanchi, si sono allungati, ci può stare. Versienti è entrato bene, per Iannone e Grillo non era semplice subentrare nel finale così caldo”.
Raciti ha parlato anche di qualche ingenuità e dell’infortunato più atteso: “Fofana ha fatto bene a tratti ma era affaticato. Infatti ha giocato un tempo in meno ed è entrato nel momento importante. La sua protesta che gli costa un turno di squalifica mi ha fatto arrabbiare, non ha senso farsi trenta metri, arrestarti a trenta centimetri dall’arbitro e gesticolare davanti a lui. Catania ha avuto un problema al ginocchio, gli esami hanno scongiurato complicazioni e con il fisioterapista Calimeri si sta già allenando. Speriamo di averlo domenica o al massimo nella gara successiva”.