Presentando il suo secondo esordio con il Messina, il tecnico Ezio Raciti ha parlato anche del mercato condotto da Pasquale Logiudice: “È difficile, anche se abbiamo un direttore che è un maestro a farlo e ci è riuscito ad Andria in una situazione disperata. Questa posizione di classifica non aiuta a convincere i nuovi acquisti. È naturale che in tanti preferiscano ambienti più sereni. Dovremo scegliere giocatori che abbiano voglia e cuore di sposare il progetto. Il presidente è pronto a mettere mano al portafogli e farà di tutto per rafforzare la squadra. L’anno scorso lo disse e lo fece, costruendo una rosa di 29 elementi, decisiva in considerazione del Covid”.
Raciti non punta il dito contro i tanti elementi messi in discussione dopo il deludente girone di andata: “Amo il lavoro e il rispetto. Non bisogna maltrattare i giocatori che già sono in difficoltà. Non ha senso essere troppo severi, non faremmo il bene del Messina. Molti ragazzi arrivano da settori giovanili importanti, sono professionisti ma la personalità non è ancora compiuta e nelle difficoltà si vede. Stanno giocando in una piazza e in una città importante, con un grande passato. L’ultimo posto non li fa stare tranquilli. Dobbiamo dargli tempo per metabolizzare e ripartire. A volte si è costretti a schierare giocatori fuori ruolo: accadde con Trasciani l’anno scorso sulla fascia”.
L’ex tecnico del Siracusa non teme di macchiare l’impresa dell’aprile scorso: “Molti colleghi mi hanno detto che sono stato un pazzo ad accettare ma io voglio confermare quanto fatto l’anno scorso, non rovinarlo. Faremo tanti sacrifici. Con me è tornato anche il preparatore Delfio Restuccia, mentre Daniele Cinelli e Marco Onorati sono stati confermati. C’è un rapporto leale e sincero e una grande collaborazione: li coinvolgo sempre nella formazione, dandogli il giusto spazio. Altrimenti non saremmo uno staff tecnico”.
Fazzi e Camilleri hanno tanti estimatori ma Raciti confida di trattenerli: “Gli interessi personali vengono dopo quelli dell’Acr. Se sono motivati e disponibili resteranno, se preferiscono andare via verranno accontentati. Io ho un rapporto particolare con loro. Ho sentito tutti i ragazzi dell’anno scorso, ci sono messaggi che mi hanno inorgoglito e mi hanno reso felice, anche da parte di chi giocava poco. L’anno scorso Russo voleva andare via a tutti i costi e con il presidente lo abbiamo trattenuto e ha fatto benissimo. Essere sincero e coerente paga, al netto degli errori che tutti commettiamo facendo la formazione”.
Con Sciotto e Logiudice c’è piena condivisione: “Abbiamo avuto un lungo confronto. Non sarebbe stato onesto accettare l’incarico se il presidente non ci avesse dato disponibilità. Farà grandi sacrifici economici per assicurarsi la salvezza. In rosa ci sono tanti giovani dal 2000 in giù. Mancano tre o quattro elementi come Statella, Piovaccari e Rizzo. Non è detto che debbano essere protagonisti in campo ma loro hanno fatto crescere tutto il gruppo, trasmettendo sicurezza ed esperienza”.
Un identikit che ricalca in pieno quello del primo acquisto Fumagalli: “Sta bene fisicamente e ha giocato 680 partite tra i professionisti. Una ventata di esperienza ed entusiasmo fa sempre bene. È una persona solare e disponibile. Ci sono nomi importanti che seguiamo ma c’è la concorrenza di grandi club. Speriamo di convincerli grazie ai rapporti personali che nel tempo io e Logiudice abbiamo saputo costruire”.
Inevitabili alcune partenze, anche perché c’è il limite dei 24 giocatori da inserire in lista: “Lewandowski o Daga? Deciderà il direttore chi dei due uscirà. È normale che se acquisti una macchina migliore utilizzerai meno quella precedente. Arriveranno nuovi protagonisti e ci saranno quindi delle partenze, ma non ho fatto una lista di esclusi. Magari c’è chi si sbloccherà nelle prossime due partite e quindi avremo necessità di meno innesti”.