La Infodrive Capo d’Orlando conquista il secondo successo consecutivo imponendosi su Ragusa e confermandosi regina dei derby siculo-calabri. In conferenza stampa l’assistant coach Federico Cigarini ha sostituito il tecnico Rodolfo Robustelli, analizzando l’incontro che porta a cinque i successi in campionato in dodici gare disputate: “Robustelli è assente per problemi di natura personale. Tutte le componenti del club gli sono vicine, noi, la società e l’ambiente. È stata una gara mantenuta sempre in pieno controllo che ci schiude il secondo successo consecutivo”.
Sui progressi mostrati dal team paladino il tecnico è molto chiaro: “Notiamo che la squadra si sta progressivamente amalgamando e compattando. È una vittoria da dedicare al pubblico e alla dirigenza. Dobbiamo lavorare sodo perché domenica siamo attesi da una trasferta difficile per chiudere l’annata e migliorare la nostra classifica”.
Ragusa è al terzo ko di fila dopo il blitz di Bergamo, la classifica rimane molto precaria. Coach Antonio Bocchino carica il gruppo e sottolinea di non aver visto una squadra in difficoltà: “Una buona gara decisa da alcuni dettagli importanti come i rimbalzi offensivi concessi agli avversari e le palle perse. Si tratta di un ko che a mio avviso non meritavamo con questa proporzione nel punteggio. Sapevamo di affrontare una squadra molto esperta che nei momenti decisivi si affida spesso a Sandri”.
La linea verde è una caratteristica del team ibleo. Proprio i più giovani dovranno avere la forza di invertire la rotta di marcia: “Ragusa è tra le squadre più giovani del campionato, abbiamo ritrovato compattezza e coesione dopo i due ultimi ko consecutivi. Vedo spirito di gruppo, sapevamo che l’Orlandina è un’ottima squadra. Con maggiore convinzione nei nostri mezzi potevamo arrivare negli ultimi minuti a giocarcela apertamente. Onore a chi ha vinto che ha meritato, l’Orlandina inoltre sono convinto che nella seconda fase mostrerà il suo reale valore. Noi abbiamo il dovere di recuperare i giocatori e di dimostrare la faccia tosta che ci deve sempre caratterizzare. Sarà poi il campo a dire se stiamo progredendo”.