Termina dopo tre vittorie e un pareggio la striscia positiva della Jonica, che al “Bucalo” di Santa Teresa di Riva cede di fronte a una Leonzio compatta e cinica, che vince per 2-0 grazie alla doppietta di Carbonaro. Masticano amaro, invece, i padroni di casa, rimasti in dieci al 56’ per rosso inflitto a capitan Savoca, ma comunque autori di una prova incoraggiante, soprattutto nella prima frazione. È mancato solo il gol, particolare non trascurabile nel gioco del calcio.
Il tecnico giallorosso Emanuele Ferraro, ai microfoni di Gazzetta Jonica, ha elogiato i suoi ragazzi per l’ottima prova: “Abbiamo offerto una prestazione importante, ma se non concretizzi allora c’è il rischio di subire la beffa, esattamente com’è successo a noi. Abbiamo preso gol da una situazione semplice, da una palla in uscita, ma non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi che sono rimasti in partita anche dopo l’espulsione. Sapevamo che loro avevamo dei giocatori molto bravi a provocare e avevo detto ai ragazzi di non cadere in questi tranelli e di cercare di finire la partita in parità numerica, perché sarebbe potuto accadere di tutto. In dieci diventa tutto più complicato. Ci hanno punito degli episodi che hanno immeritatamente indirizzato la partita da una parte”.
Ferraro si focalizza sull’assenza di cattiveria negli ultimi sedici metri, che ha fatto sì che gli episodi girassero dalla parte della Leonzio: “Nel primo tempo abbiamo creato otto-nove situazioni da gol, che ci avrebbero permesso di chiudere la frazione con almeno il doppio vantaggio ma ci è mancato quel pizzico di cattiveria in più che talvolta fa la differenza. Mi dispiace soprattutto per le due palle gol capitate a Leon, lì è mancata la determinazione per spingere la palla in porta. Non è un problema che riguarda l’essere attaccante o difensore, mi dispiace perché il risultato è davvero bugiardo per quello che si è visto in campo”.
Numerose le assenze, soprattutto nel reparto offensivo, ma Ferraro non cerca alibi in vista della trasferta di Comiso: “Purtroppo dobbiamo ragionare giorno per giorno, le assenze per noi pesano perché non abbiamo una rosa lunghissima, però non cerco alibi perché sono convinto che la squadra abbia raggiunto un grado tale di maturità per cui se la poteva giocare e ho avuto ragione. Forse i ragazzi hanno disputato il miglior primo tempo da quando li alleno, abbiamo messo in campo qualità e personalità nel giocare la palla. Capisco che possono sorgere dei dubbi: quando si gioca bene e non si vince ci può essere qualcosa che non quadra, alle volte contano degli episodi che bisogna avere la forza per indirizzarli a proprio favore”.