La sconfitta di Pescara ha allungato la serie nera in trasferta. L’attaccante del Messina Lorenzo Catania è stato ospite di “Antenna Giallorossa” su Rtp, dove ha analizzato l’ultimo ko stagionale. “A Pescara nel primo tempo siamo stati un po’ troppo bassi e abbiamo sofferto troppo il loro palleggio. Nella ripresa davano l’impressione che ogni volta che acceleravamo potevamo farci male ma per trenta minuti li abbiamo tenuti lì, non sfruttando alcune occasioni create”.
Fuori casa la squadra è ancora a secco di punti dopo sette gare, dato più che allarmante: “È stata una prestazione simile a Monopoli, ma lì abbiamo avuto più occasioni nel primo tempo, quando non ho sfruttato alcune opportunità. Il 2-0 in quel caso era un po’ bugiardo. Dobbiamo migliorare nei dettagli. Nello spogliatoio ci diciamo soltanto che ora bisogna provare a vincerle tutte”.
Dieci punti e undici delle dodici reti realizzate sono arrivate al “Franco Scoglio”, un fondamentale alleato: “La classifica è critica ma fortunatamente è corta, soprattutto in coda. Con un paio di risultati buoni potrebbe essere molto diversa, potremmo recuperare su chi ci precede. In casa come dicono i numeri conosciamo l’ambiente, il campo e il pubblico al di là della contestazione ci dà qualcosa in più. Fuori casa invece non abbiamo raccolto ancora nulla”.
Il centrale difensivo Camilleri sarà costretto a un lungo stop e quindi si dovranno accelerare i tempi per la firma di Antei, aggregato al pari del belga Ngombo in vista della possibile firma: “Su Vincenzo c’è un po’ di preoccupazione, sembra un infortunio importante. Spero che i tempi di recupero possano ridursi. Antei si vede che ha giocato a certi livelli, è un calciatore vero. Ha avuto degli infortuni, andrà valutato nelle partite ufficiali. Ma non si discute, può essere una garanzia e in allenamento non si risparmia”.
Catania, attuale capocannoniere (3 gol) della squadra, ha commentato anche le sue reti più belle, a Vibo l’anno scorso da metà campo e ad Avellino quest’anno: “Ho tentato il pallonetto perché non ce la facevo più a correre, alla prima dopo due mesi di assenza. Erano state settimane difficili, rientrare con l’assist e il gol è stato importante. Al “Partenio” avevo visto lo spazio lasciato dal centrale e dal terzino e l’ho sfruttato. Ovviamente è il più bello esteticamente. Spero di riuscire a segnare anche gol più facili”.
Svelato, poi, un curioso retroscena sulla maglia: “Il numero 20? Mi piace il 10 ma al primo anno di professionismo non potevo mai prenderlo e peraltro lo aveva Damian. Esteticamente mi piace il 20. Stavo firmando a Carpi e il magazziniere mi diede proprio la maglia numero 20. Anche a Siena, dove mi ero aggregato in seguito, e a Messina è sempre stato il primo numero che mi è stato proposto. Evidentemente era destino”.
Dopo tante stagioni tra i Dilettanti, Catania ha ottenuto il grande salto in C l’estate scorsa: “Ringrazio il direttore Lo Monaco per l’opportunità che mi ha dato. Qualità e impegno stanno facendo il resto, devo continuare così. Il contratto in scadenza? Devo soltanto pensare al campo, migliorarmi e cercare di portare altri punti al Messina. Avevo sempre sognato una città di mare e qui sto bene. Ricordavo sempre il Messina in serie A”.
In riva allo Stretto ha giostrato spesso nel tridente che lo ha lanciato nelle giovanili: “C’era stato un periodo in cui avevo perso la speranza di approdare tra i professionisti. Ho segnato tanto da esterno in Eccellenza e Promozione, dove fortunatamente l’allenatore che mi ha lanciato giocava con il 4-3-3. Ho tanti bei ricordi”.
Con il Potenza domenica bisogna inseguire il poker casalingo, dopo aver battuto Giugliano, Latina e Monterosi: “Dipende tutto da noi, dobbiamo dare il massimo per provare a vincere. Dovremo essere arrabbiati per l’opportunità persa a Pescara. Cercheremo di portare punti a casa. Loro comunque hanno un attacco e singoli importanti per la C”.