Mission impossible per il Città di Sant’Agata, atteso dalla proibitiva trasferta di Catania, sul campo della capolista, fin qui sempre vittoriosa e forte al momento del migliore attacco e della difesa meno battuta d’Italia. Il tecnico ospite Leonardo Vanzetto è consapevole del pronostico avverso: “Non è questa la partita in cui dovremo ottenere i punti decisivi per salvarci. Abbiamo alcuni acciaccati e li stiamo valutando. Non abbiamo una rosa con molti elementi over interscambiabili. Cercheremo di limitare i danni. Abbiamo giocato tre partite la settimana precedente, raccogliendo sei punti che per noi sono macigni. I ragazzi sono stati straordinari”.
In settimana è previsto peraltro il secondo impegno di Coppa Italia, mentre la domenica successiva un importante incrocio salvezza: “Io guardo l’allenamento e faccio giocare chi si mette in luce sul campo. Ovviamente poi è il risultato che ti giudica. Meglio un asino che sta bene che un cavallo zoppo. Avremo una gara infrasettimanale e darò spazio anche a chi vuole mettersi in mostra. Per ora pensiamo al Catania, poi a Trapani e Mariglianese“.
Il Massimino regalerà ovviamente una grande cornice: “La partita si prepara con grande entusiasmo. Chi ha giocato a pallone sa cosa si prova quando si va a giocare in una piazza e in un campo così importanti. Non l’abbiamo preparata in maniera differente ma affronteremo un pubblico diverso e giocatori che hanno militato in altre categorie. Tutti mascheriamo l’entusiasmo e l’adrenalina: ci godremo la partita. Non c’è più niente di bello nella vita, proveremo sensazioni e gioie che soltanto il calcio ci può dare”.
Vanzetto ha peraltro militato nel Catania tra il 1991 e 1993 e l’ex centrocampista originario di Bolzano non nasconde l’emozione per il ritorno nella città etnea: “Ero giovane, avevo vent’anni, ho giocato lì per tre stagioni. Sono stati gli anni più belli della mia vita, tra i professionisti, in serie C1. Ho dei ricordi indelebili dentro di me, era anche la mia città preferita in cui vivere”.