Con il Renate sta vivendo l’ennesimo campionato da protagonista, a meno uno dalla vetta del girone A. Antonio Obbedio, direttore sportivo delle “pantere”, in Brianza dal 2020, è intervenuto in collegamento ad “Antenna Giallorossa”, la trasmissione condotta da Antonio Sangiorgi su Rtp. Spazio, in apertura, al ricordo di quella breve esperienza da ds del Messina, dove era tornato dopo la sua esaltante avventura da calciatore: “Sono passati tre anni esatti da quando sono stato esonerato a Messina e torno a parlarne soltanto ora. Ci sono stati problemi nella costruzione della squadra, figli degli anni precedenti. Tante cose le ho sbagliate io. Sono rimasto legatissimo alla città, appena posso scendo. Non rinnego la scelta che avevo fatto, per assurdo anzi la rifarei ancora adesso: ho il difetto di ragionare col cuore e nel lavoro non si dovrebbe. Purtroppo quando ti affezioni alla persone, alla città, all’ambiente e alla tifoseria fai fatica a dire di no”.
Oggi il Renate si sta confermando ad alti livelli, dopo aver sempre centrato i playoff nelle ultime tre stagioni. Dal Vicenza al Padova, dal Novara al Pordenone, allo stesso Lecco capolista, non mancano le big. “Affrontiamo un girone complicato, ancora più del solito. Ci sono le squadre retrocesse dalla B e piazze che hanno investito molto per tentare di vincere il campionato. Il nostro presidente è ambizioso e ci tiene a far bene, ma senza fare passi più lunghi della gamba: è anche una persona equilibrata e la prima cosa è arrivare al mantenimento della categoria per togliersi poi delle soddisfazioni. Se c’è il Cittadella in B, però, ci potrebbe essere anche il Renate. Ogni domenica guardiamo la quota salvezza, per la nostra realtà è fondamentale. Il Vicenza delle formazioni del nostro girone è la più forte a livello di rosa, almeno qualitativamente. In C, però, non basta solo questo e noi siamo stati bravi e fortunati a vincere contro di loro”.
Sul momento del Messina, reduce dal successo contro il Latina, dice: “La vittoria di sabato è stata importantissima, ottenuta contro una squadra che gioca un buon calcio. Ho visto la partita, nella prima mezz’ora loro potevano andare in vantaggio, il Messina è stato anche un pizzico fortunato, ma dopo l’1-0 un po’ casuale ha meritato di vincere. Penso possa essere il viatico per una striscia di risultati positivi. Si sono affidati ad un allenatore come Auteri che è importante per la categoria, sa dare un’identità precisa alla squadra. Incide senza dubbio la partenza in ritardo, con quattordici giocatori nuovi, assemblarli non è semplice e poi è anche una rosa molto giovane, vi garantisco che così è complicato”.
Obbedio è scettico circa il ricorso agli svincolati: “Il problema è trovare giocatori con una condizione fisica decente e questo è difficilissimo, in pochi hanno la lungimiranza di allenarsi almeno con squadre di Serie D per mantenere un certo standard qualitativo. La cosa importante è trovare una quadratura di squadra con i giocatori a disposizione, cosa che penso ancora non sia avvenuta. E non è un problema di quanti giovani vanno in campo, ma di trovare quelli giusti e all’altezza della categoria e di una piazza come Messina. Tra gli svincolati non ci sono attaccanti italiani validi al momento, all’estero non so. Esterni bassi o terzini e portieri invece ce ne sono tanti, ma negli altri ruoli c’è poco”.
Sulla tifoseria ha aggiunto: “Messina quelle poche volte che ha contestato, quando c’ero io da giocatore, è sempre stata una piazza rispettosa ed educata, se lo hanno fatto hanno avuto, tra virgolette, le loro ragioni. La tifoseria dovrebbe però stare vicina ai giocatori, senza andargli addosso. Non dimentichino che hanno una squadra tra i professionisti e in Sicilia, con il Palermo, ce ne sono soltanto due al momento. A Catania sono dovuti ripartire dalla D. Magari la vittoria con il Latina può essere il là per rilanciarsi. Dopo Andria ero rimasto basito della prestazione del Messina, avevo visto una squadra impaurita. Adesso ci sono le basi per fare un risultato importante a Monopoli, compagine che era partita per un campionato di vertice ma che è attardata e ha dovuto esonerare l’allenatore”.
Il direttore sportivo del Renate è tornato sullo scambio Ferrini-Simonetti che ha caratterizzato le ultime ore del mercato estivo: “Abbiamo fatto questo scambio conveniente per entrambe le parti, sia dal punto vista economico che tecnico. Noi avevamo l’esigenza di prendere un centrocampista in più con determinate caratteristiche e di mandare a giocare Ferrini che avevo preso un anno e mezzo fa perché eravamo partiti con l’idea di schierare la difesa a tre. Manuel è un ragazzo per bene, ideale per una difesa a tre come terzo di sinistra, ma si adatta pure centrale giocando a quattro. Ovviamente anche per lui cambiare tanto modulo non aiuta”.
Ed è stata quella l’occasione di incontrarsi con il presidente giallorosso Pietro Sciotto, dopo la brusca rottura di tre anni fa: “L’1 settembre mi sono incontrato per definire questa trattativa col presidente Sciotto. Parlando tranquillamente abbiamo anche chiarito certe situazioni pregresse in maniera molto serena e ci siamo riappacificati. In questo momento storico, a livello economico, nel panorama italiano e soprattutto del Centro Sud, bisogna ringraziare i presidenti che investono soldi nel calcio e in Serie C, una categoria a perdere. Ho apprezzato molto le parole di Auteri a difesa di Sciotto, il quale può avere i suoi difetti ma bisogna tener conto che avere la forza di portare avanti ancora il Messina non è semplicissimo”.