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Il Messina cercherà conferme a Monopoli dopo il poker ricostituente al Latina

Il poker di reti rifilato al Latina potrebbe rappresentare l’agognata svolta che il Messina dei giovani inseguiva da settimane. Concretizzatasi proprio nel giorno in cui mister Auteri ha rinunciato ad almeno tre senatori, Curiale, Camilleri e Fazzi, tenendo inizialmente in panchina anche Ferrini e Grillo (senza dimenticare lo squalificato Fofana).

Curva Sud
Soltanto nel finale le sciarpe hanno affiancato gli striscioni di contestazione (foto Paolo Furrer)

Scorrere la distinta con ben sei juniores titolari aveva fatto sobbalzare qualche tifoso ma anche i laziali si sono presentati in campo con sei under titolari e il solo Amadio, il 33enne capitano rossonero, come over 26. Non è probabilmente un caso che il Messina abbia conquistato due successi proprio nelle gare in cui si è trovato di fronte formazioni che puntano sul “minutaggio”: era accaduto anche con il Giugliano.

Illudersi che tutti i problemi siano stati risolti sarebbe comunque un grave errore. Il campionato, che si sposta nuovamente alla domenica dopo tante gare disputate al sabato, prevede infatti la delicata trasferta sul campo del Monopoli, che dopo tante stagioni da protagonista è una delle principali deluse d’inizio stagione, insieme a Virtus Francavilla, Foggia e Avellino.

Napoletano
Napoletano cerca uno spunto sulla corsia (foto Paolo Furrer)

L’arrivo in panchina di Pippo Pancaro, titolare nel famoso Milan-Messina 1-2 distante ormai 18 anni, è coinciso con il pareggio-beffa sul campo del Monterosi, che ha raggiunto i pugliesi al 94esimo. Auteri, che si è schierato al fianco della proprietà nuovamente contestata dalla tifoseria, cercherà le necessarie conferme in Puglia. La salvezza diretta è distante quattro lunghezze ma un alleato è la graduatoria corta, già spaccata con tre formazioni in fuga (Catanzaro, Crotone e Pescara), il quarto posto occupato dal Latina distante dieci punti, la zona playoff a sei.

Una rondine non fa primavera e quindi dovrà essere testata nuovamente la tenuta di una retroguardia che ha incassato quasi due reti di media (21 in undici gare, considerando anche la Coppa Italia) e ha praticamente sempre cambiato assetto nel primo quarto di stagione. Lo staff tecnico continua a riproporre la difesa a tre, forse una via obbligata per una rosa povera di esterni difensivi dopo le partenze di Gonçalves e Morelli.

Curva Sud
Un dettaglio della Curva Sud (foto Paolo Furrer)

L’auspicio è che la doppietta di Lorenzo Catania, che ha già firmato tre reti, una in più rispetto al passato torneo, possa mitigare i patemi di un attacco che ha colpito poco perché soltanto una conclusione su quattro (il 26% dei tiri complessivi) finisce nello specchio delle porte avversarie e i palloni effettivamente giocabili sono stati insufficienti, al netto delle difficoltà di Curiale o Balde, l’elemento più impiegato con 916 minuti all’attivo, finalmente decisivo con l’assist di sabato.

Anche Carmine Iannone, che ha firmato la sua seconda rete, si sta trasformando in elemento chiave, dopo essere stato accolto con un po’ di scetticismo per gli errori all’esordio e il minutaggio ridotto tra Salernitana e Paganese. La società si è detta pronta a correre ai ripari sul mercato, ma gli svincolati in questa fase della stagione viaggiano su cifre fuori portata per un club di C o hanno la pesante incognita dell’inattività dallo scorso maggio.

Acr Messina
Il Messina fa festa per il raddoppio di Iannone (foto Paolo Furrer)

Bisognava muoversi prima e ora potrebbe avere più senso attendere gennaio, dal momento che un eventuale acquisto richiederà almeno due o tre settimane di allenamenti. L’unica chance potrebbe essere rappresentata dalle liste estere, con il Messina già affiancato a calciatori reduci da esperienze in Brasile, Argentina o Turchia.

Al netto di eventuali aiuti esterni e della perdurante delusione del tifo organizzato, al gruppo non resta che fare quadrato. I tre punti potrebbero dare consapevolezza e fiducia ai tanti giovani in rosa e propiziare una risalita che sembrava più lontana dopo Andria, nell’ennesima gara in cui il Messina era apparso troppo timoroso e titubante, quasi bloccato dalla paura di sbagliare ancora.

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