Il derby ha lasciato l’amaro in bocca alla Nuova Igea Virtus. La vittoria sfumata ai titoli di coda sa di beffa, soprattutto perché il pareggio mamertino è stato viziato da una topica arbitrale evidente. Sul match contro i rossoblù torna Fabio Presti, uno dei protagonisti assoluti di questo iniziale scorcio di stagione igeano: “Siamo stati puniti in seguito ad una svista arbitrale, ma abbiamo anche noi le nostre responsabilità. Avremmo dovuto essere più cattivi sotto porta, più cinici. Probabilmente abbiamo pagato anche la mancanza di uno stoccatore che finalizzi al momento giusto la mole di gioco che produciamo”.
Non a caso nelle ultime ore il club è corso ai ripari tesserando l’attaccante uruguaiano Ignacio Flores. Fabio è comunque soddisfatto del suo avvio di stagione: “Con mister Ferrara il mese di agosto è stato infernale, ma sapevo che avremmo raccolto frutti copiosi durante il campionato. Fisicamente mi sento davvero bene come forse non mi succedeva da anni e, in generale, la condizione della squadra sta crescendo esponenzialmente partita dopo partita”.
La sosta giunge al momento opportuno? “Non saprei – prosegue il calciatore giallorosso – anche perché, se fosse dipeso da me, sarei sceso in campo contro la RoccAcquedolcese già all’indomani del derby per riprenderci i punti persi contro il Milazzo. Tuttavia il turno di riposo potrebbe essere utile per correggere alcune cose, secondo le indicazioni di mister Ferrara, che già dopo il fischio finale di domenica scorsa ci ha ben catechizzati sugli aspetti che dobbiamo migliorare”.
La Nuova Igea Virtus alla ripresa delle ostilità sarà chiamata ad un compito impegnativo, con una doppia sfida alla formazione rivelazione del torneo, prima per la Coppa Italia mercoledì 28 e poi in campionato: “La RoccAcquedolcese allo stato attuale è l’avversario peggiore che potesse capitarci. Hanno iniziato bene sia in Coppa Italia che in campionato – sentenzia Presti –. Sono una squadra di categoria e non hanno pressioni di sorta. Contro l’Igea daranno il 110%, ma non possiamo avere timori reverenziali”.